mercoledì 9 luglio 2025

RECENSIONE - Per non aver commesso il fatto di Michele Navarra

“Per non aver commesso il fatto” è una ripubblicazione di uno dei primi casi con protagonista l’Avvocato Alessandro Gordiani, uscito per la prima volta con la casa editrice Giuffrè nel 2010, ci viene oggi riproposto da Fazi, che sta pubblicando tutti i libri della serie.

Giacomo Raimondi è un poco di buono, gli piace la bella vita e non ha proprio nessuna voglia di lavorare. Quindi, appena uscito di prigione, graziato per la sua malattia, la prima cosa che gli viene in mente di fare, per rimpinguare le sue casse, è una rapina semplice, semplice … Ma niente è semplice.

Per non finire di nuovo in galera, Raimondi convince il giovane pubblico ministero Salani, di avere delle notizie bomba da rivelare. E la notizia è quella di un omicidio a cui lui dice di aver assistito.
Salani gli crede, soprattutto dopo che dal lago di Bracciano, come raccontato dal Raimondi, spunta una macchina con dentro un corpo nel bagagliaio. Ma la verità è difficile e il movente non è così granitico come sembra al pubblico ministero.

A dover dipanare il mistero è il giovane avvocato Gordiani, a cui il signor Baldini affida la sua difesa. Le ombre e i misteri sulla morte di Finotti sono più che mai impenetrabili e Raimondi non è così limpido come tenta di far credere. Resta a Gordiani trovare i giusti tasselli per difendere e scagionare il Baldini.
Ad aiutare l’avvocato Gordiani, troviamo una giovane collega, Patrizia Mori, che lo aiuterà a svolgere al meglio il suo lavoro, e a comprendere quello che di vero c’è nella testimonianza del Raimondi e del perché accusi il suo cliente.

Già in questo romanzo giovanile, si nota come Michele Navarra sia stato bravissimo nel costruire un geniale impianto narrativo che, come nei precedenti romanzi letti in questi anni, ci introduce nella giustizia italiana e nel suo iter, ma che in una nota a fondo pagina ci spiega anche che le procedure, all’epoca, erano leggermente differenti rispetto a quelle in vigore oggi, ma che ha voluto mantenere inalterate, per lasciare il giusto intreccio per il fondo della storia.

Le pagine scorrono veloci e la trama è ben congegnata. I personaggi sono ben caratterizzati e funzionano a meraviglia nell’ambito della storia. Sullo sfondo, come al solito c’è la città, che funge da calmante all’Avvocato, che ogni tanto, per fuggire allo stress, passeggia per le sue vie in sella alla sua Vespa Arcobaleno.
Navarra scrive benissimo e la sua scrittura, pur essendo legata agli aspetti legali, ce li fa comprendere con facilità. Tra indizi falsi, interrogatori, menzogne, e detti e non detti, l’autore crea una storia carica di aspettative, dove non viene trascurato nulla, nemmeno il colpo di scena finale.

Silvia Marcaurelio

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