"La donna immorale"
racconta, la vita romanzata di personaggi realmente esistiti, soprattutto dei
due protagonisti, G.E. Morrison e Mae Ruth Perkins. Morrison è un cronista di
guerra del "The Times" di Londra quando nella sua vita entra Mae
"Maisy" Perkins, figlia di un senatore milionario americano. Siamo
nella Cina dei primi del '900, poco dopo la rivolta dei boxer, dove Morrison si
è reso protagonista, con coraggio e onore, salvando la vita di molte persone.
Sta infuriando il conflitto russo-giapponese per il predominio della Cina
nordorientale. Morrison è preso sia dai suoi rapporti da trasmettere sulla
guerra (che sembra ci sia, ma non ci sia allo stesso tempo), che dalla sua
infatuazione per Mae. Quest'ultima, se da una parte lo fa ringiovanire nel corpo
e nello spirito, lo distoglie comunque dal suo dovere. Mae è una donna
spigliata, civettuola, diversa per quei tempi e Morrison è ingabbiato dai suoi
sguardi e dai suoi modi scabrosi, tranne poi sentirsi svuotato e privo di
qualsiasi vigore quando capisce la vera natura di lei. Mae ha un bisogno
continuo di recitare una parte che sembra fatta apposta per lei: quella di
donna disinibita, dai facili costumi, che fa cadere gli uomini ai suoi piedi,
facendo di loro i suoi zerbini, per poi gettargli in faccia la verità. Mae è
solo di Mae. Morrison tenterà più volte di lasciarla, di dimenticarla, ma non
lo farà mai. Ripenserà spesso alle parole dell'odiato collega Jameson che gli
rivelò la vera natura di Mae: "E'
una ninfomane calzata e vestita, e lo dimostra con ogni gesto e con ogni
respiro. Eppure... la sua abilità nel comunicare felicità è davvero
incomparabile. La sua esuberanza, il suo umorismo malizioso, la sua
esagerazione teatrale, la sua sensualità, la sua instancabile gioia di vivere è
una fonte nobile a cui tutti beviamo." Morrison, continuerà,
nonostante le divagazioni con Mae e i suoi continui spostamenti al suo seguito,
ad allacciare rapporti lavorativi per cercare notizie dal fronte di guerra in
un modo tutto nuovo, osteggiato però, da tutte le parti in causa: cinesi,
russi, giapponesi, inglesi e il suo stesso editore del "The Times".
Continuerà a dar man forte al suo collega Lionel James, inventore della
comunicazione radiotelegrafica, aiutandolo ad ottenere i permessi per recarsi
sul fronte di guerra, grazie alle sue conoscenze in alto loco, sia in Cina che
in Giappone. E nel frattempo il suo rapporto con Mae continuerà tra alti e
bassi, tra gelosie e sogni. Ma alla fine Mae andrà via e Morrison si ritroverà
ad aver vissuto come su un palcoscenico di un teatro dove: "Una volta che il dramma è finito, la tragedia, la commedia, di chi
si separa e chi si unisce, tutto sparisce come in un sogno." Morrison
riuscirà a diventare consigliere del primo presidente della repubblica cinese,
si sposerà all'età di 50 anni con la sua segretaria di 23 anni. Nei sette anni
di matrimonio riusciranno ad avere tre figli, prima della loro morte a distanza
di poco tempo. In Cina, Morrison è ancora ricordato come un personaggio
coraggioso ed onorevole. Ne "La donna immorale" si tenta di romanzare
una storia realmente esistita come ho già detto in apertura. La Jaivin è stata
un'abile ricercatrice e la storia di fondo è molto accurata, ma il romanzo in
se non decolla mai. Ci sono alcuni spunti interessanti, ma questo non fa dello
scritto un bel libro, ma solo un tentativo poco riuscito. Voto: 6
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