lunedì 14 aprile 2014

RECENSIONE - L'INSONNIA DELLE STELLE DI MARC DUGAIN

1945. E’ la fine della guerra. La Germania nazista si è arresa. Il Reich millenario preannunciato da Hitler, si è inesorabilmente sgretolato davanti alla forza degli Alleati. Il capitano francese Louyre, uno degli eroi di Montecassino si ritrova a comandare un contingente incaricato di occupare un paese rurale nel sud della Germania. Nelle campagne circostanti, in una fattoria isolata, abita una ragazzina di quindici anni, Maria Richter. Viene trovata denutrita e stremata mentre attende il ritorno del padre dal fronte russo. Ma oltre a lei, i soldati francesi, trovano i resti di un corpo carbonizzato di un uomo sconosciuto. Chi sarà mai? Chi lo ha ridotto in quello stato? Può essere stata quella ragazzina che a stento ci vede e si regge in piedi? Secondo il maresciallo Hubert sì. Ma Louyre, che tutto è fuorché un militare, abituato nella sua vita civile ad osservare le stelle nel suo lavoro da astronomo, cercherà di far luce a quella morte, che sente far parte di qualcosa di importante. Allora si prende carico di Maria, ed inizia la sua particolare indagine, convinto che quella morte, in un mare di morti, meriti comunque, verità e giustizia. Le reticenze e le mezze verità sussurrate dagli abitanti del luogo, portano il capitano Louyre a domandarsi quale oscuro mistero nasconde quella cittadina. E da qui emergono personaggi come l’ex sindaco e il prete. Tutti pronti a fare qualcosa per Maria Richter. Soprattutto il prete, che vuole prendersi cura di lei. Ma dietro a tutto questo c’è l’ombra dell’ospedale che incombe. L’ospedale che era una delle fonti di vita della cittadina che si scopre essere stato chiuso e che è custode di qualcosa di oscuro che sembra inestricabilmente legato alla morte di quello sconosciuto di cui ha trovato i resti. Nelle indagini Louyre si imbatte nelle lettere che il padre di Maria le aveva scritto dal fronte e capisce che da quell’isolato delitto ci sono dietro azioni più efferate da parte di un uomo plasmato dall’ideologia nazista. Un uomo che riesce a mettere con le spalle al muro, facendo confessare in una dolorosa conversazione che porterà a galla una delle pagine più atroci della Seconda Guerra Mondiale. “L’insonnia delle stelle” è un libro molto bello, che contrappone agli orrori della storia, un soffio di tenerezza, tanto lieve quanto sconvolgente. Il legame che si instaura tra Louyre e la piccola Maria, da solo si oppone alla follia e alle barbarie, ed è commovente vedere quanto sia tutto ciò che rimane alla fine della lettura: l’innocenza e la purezza di un sentimento che da solo impedisce alla tragedia di schiacciare tutto ciò che rende l’uomo “umano”. Stranamente, più che il confronto tra Louyre e il dottor Halfinger ex direttore dell’ospedale cittadino, è il legame tra Louyre e Maria, a innescare una riflessione dolente e amara su ciò che l’uomo è capace di fare quando si pone al di là del bene e del male. L’umanità di Louyre, il suo senso morale, il suo interrogarsi sulla natura ultima che tutti ci accomuna porta questo romanzo in un piano più alto che quello di una semplice indagine poliziesca. Lo stile limpido di Dugain, la sua capacità di descrivere con poche parole quasi scarnificate, sentimenti, riflessioni, anche condanne sono assolutamente rari e permette al lettore di fare una esperienza quasi catartica. Voto: 7,5/8

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