martedì 6 maggio 2014

RECENSIONE - Travis. Il diavolo ha gli occhi azzurri vol. 02 di Lisa Kleypas

La storia ha inizio con il matrimonio tra Liberty e Gage Travis. Durante lo svolgimento della festa Hardy Cates, ex innamorato di Liberty, ex povero, ex tutto, si infiltra nella tana del nemico. Per fare cosa non si sa. Ok, Liberty è comunque amica sua, ma ultimamente (nel primo volume), le ha giocato un tiro niente male, e non è che la sua vista possa far piacere ai Travis. Comunque Haven Travis, la ribelle di famiglia, è alla ricerca del suo fidanzato Nick (non ben accetto da paparino) che, finalmente le sembra di scorgere nella cantina dei vini (anche se non si sa bene cosa ci possa fare Nick lì dentro!). La cella è al buio, quindi non si vede nulla. Lui non dice nulla e lei lo raggiunge e lo bacia. Lui ricambia in modo stranamente impetuoso. La sdraia sul freddo tavolo di marmo della cantina dove la temperatura è molto più bassa che fuori, tranne che tra loro. Haven sembra pronta a fare qualsiasi cosa voglia quest’uomo, che ha capito non essere Nick, ma alla fine si separa da lui e scappa, non prima di avergli chiesto chi è e ad aver avuto in risposta: “Guai!”. Il dubbio che delle volte ti salva la vita, questa volta però non funziona. Sempre pronta a reclamare la sua indipendenza, Haven, nonostante papà e fratelli non apprezzino, sposa Nick che all’inizio sembra il fidanzatino di Peynet per poi trasformarsi, appena le ha messo un anello al dito in un aguzzino, paranoico dalle mani molto pesanti e lei nella sua vittima consenziente. La Kleypas trasforma il personaggio di Haven da indomita ribelle a succube passiva del marito e questo irrita molto durante la storia. E di come questo aver agognato la libertà e l’indipendenza e il subire abusi e autopunirsi, sembrano come una sorta di accettazione dell’errore che tutti le avevano pronosticato. Così dopo l’inizio romance e bollente il romanzo si trasforma in una fiction dal taglio un po’ pesante, dove la misera vita di Haven ci viene descritta, abuso dopo abuso, senso di colpa dopo senso di colpa, fino alla agognata fuga. Non dopo essere stata violentata dal marito, pestata a sangue, lasciata con i vestiti stracciati e a piedi nudi fuori dalla porta di casa. Finalmente riesce a scappare, in una sorta di auto-protezione, e a contattare il fratello Gage che la porta in salvo a Houston. A pezzettini, ben inteso. L’altro fratello Jack, dopo l’adeguata convalescenza, le propone un lavoro, ma lei non si sente di approfittarne fino in fondo, quindi chiede di partire dal basso. Non è che la vita ricominci a sorriderle subito, certi problemi non si cancellano mettendo solo chilometri di distanza tra presente e passato. Ma almeno uno spiraglio Haven lo intravede. Dopo due anni dal bacio, che non ha mai dimenticato, Haven e Hardy avranno modo di rincontrarsi e la strada interrotta sembra riprendere da dove era iniziata. Con molta pazienza però. Nick è ancora in giro, e non ha buone intenzioni e ha come spalla la direttrice di area di Haven, Vanessa, altro tipo di persona autoritaria, e manipolatrice. Praticamente è scappata da Nick ma ha trovato il suo alter-ego in gonnella. E poi c’è la questione sesso.. Non riesce più a farsi toccare e nonostante Hardy sia bellissimo e molto dolce con lei, Haven non riesce a lasciarsi andare. Ma come ogni romance il finale sarà romantico, rocambolesco, fiabesco a dir poco e nonostante le perplessità dei Travis, Hardy ed Haven sembrano e saranno una coppia ben assortita. La Kleypas come al solito sfoggia il suo saper scrivere bene e parlare di argomenti molto attuali, come il femminicidio e la violenza sulle donne, ne trae fuori un bel romanzo, nonostante il lato romance batta tutto il resto e gli stereotipi che i protagonisti di questi libri debbano essere comunque tutti ricchi e belli continuino ad insistere. Una giornata per leggerlo, questo è quanto. Voto: 6,5

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