La storia ha inizio con
il matrimonio tra Liberty e Gage Travis. Durante lo svolgimento della festa
Hardy Cates, ex innamorato di Liberty, ex povero, ex tutto, si infiltra nella
tana del nemico. Per fare cosa non si sa. Ok, Liberty è comunque amica sua, ma
ultimamente (nel primo volume), le ha giocato un tiro niente male, e non è che
la sua vista possa far piacere ai Travis. Comunque Haven Travis, la ribelle di
famiglia, è alla ricerca del suo fidanzato Nick (non ben accetto da paparino)
che, finalmente le sembra di scorgere nella cantina dei vini (anche se non si
sa bene cosa ci possa fare Nick lì dentro!). La cella è al buio, quindi non si
vede nulla. Lui non dice nulla e lei lo raggiunge e lo bacia. Lui ricambia in
modo stranamente impetuoso. La sdraia sul freddo tavolo di marmo della cantina
dove la temperatura è molto più bassa che fuori, tranne che tra loro. Haven
sembra pronta a fare qualsiasi cosa voglia quest’uomo, che ha capito non essere
Nick, ma alla fine si separa da lui e scappa, non prima di avergli chiesto chi
è e ad aver avuto in risposta: “Guai!”. Il dubbio che delle volte ti salva la
vita, questa volta però non funziona. Sempre pronta a reclamare la sua indipendenza,
Haven, nonostante papà e fratelli non apprezzino, sposa Nick che all’inizio
sembra il fidanzatino di Peynet per poi trasformarsi, appena le ha messo un
anello al dito in un aguzzino, paranoico dalle mani molto pesanti e lei nella
sua vittima consenziente. La Kleypas trasforma il personaggio di Haven da
indomita ribelle a succube passiva del marito e questo irrita molto durante la
storia. E di come questo aver agognato la libertà e l’indipendenza e il subire
abusi e autopunirsi, sembrano come una sorta di accettazione dell’errore che
tutti le avevano pronosticato. Così dopo l’inizio romance e bollente il romanzo
si trasforma in una fiction dal taglio un po’ pesante, dove la misera vita di Haven
ci viene descritta, abuso dopo abuso, senso di colpa dopo senso di colpa, fino
alla agognata fuga. Non dopo essere stata violentata dal marito, pestata a
sangue, lasciata con i vestiti stracciati e a piedi nudi fuori dalla porta di
casa. Finalmente riesce a scappare, in una sorta di auto-protezione, e a
contattare il fratello Gage che la porta in salvo a Houston. A pezzettini, ben
inteso. L’altro fratello Jack, dopo l’adeguata convalescenza, le propone un
lavoro, ma lei non si sente di approfittarne fino in fondo, quindi chiede di
partire dal basso. Non è che la vita ricominci a sorriderle subito, certi
problemi non si cancellano mettendo solo chilometri di distanza tra presente e
passato. Ma almeno uno spiraglio Haven lo intravede. Dopo due anni dal bacio,
che non ha mai dimenticato, Haven e Hardy avranno modo di rincontrarsi e la
strada interrotta sembra riprendere da dove era iniziata. Con molta pazienza
però. Nick è ancora in giro, e non ha buone intenzioni e ha come spalla la
direttrice di area di Haven, Vanessa, altro tipo di persona autoritaria, e
manipolatrice. Praticamente è scappata da Nick ma ha trovato il suo alter-ego
in gonnella. E poi c’è la questione sesso.. Non riesce più a farsi toccare e
nonostante Hardy sia bellissimo e molto dolce con lei, Haven non riesce a
lasciarsi andare. Ma come ogni romance il finale sarà romantico, rocambolesco,
fiabesco a dir poco e nonostante le perplessità dei Travis, Hardy ed Haven
sembrano e saranno una coppia ben assortita. La Kleypas come al solito sfoggia
il suo saper scrivere bene e parlare di argomenti molto attuali, come il
femminicidio e la violenza sulle donne, ne trae fuori un bel romanzo,
nonostante il lato romance batta tutto il resto e gli stereotipi che i
protagonisti di questi libri debbano essere comunque tutti ricchi e belli
continuino ad insistere. Una giornata per leggerlo, questo è quanto. Voto: 6,5
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