Agent 6 è il terzo capitolo della
trilogia dedicata a Leo Demidov, ex agente MGB e poi KGB, ex Militia ed ora semplicemente un
lavoratore normale. Leo si è ritirato a vita privata per scacciare i fantasmi
del passato e per vivere semplicemente da uomo con la sua famiglia, con sua
moglie Raisa e le due figlie adottate, Zoja ed Elena. Tutto inizia con l’organizzazione
di un concerto per la pace organizzato tra New York e Mosca, dove è impegnata
la moglie di Leo, Raisa, che a differenza del marito, caduto quasi in
disgrazia, comincia ad assumere importanti ruoli nella gerarchia scolastica
russa. Raisa, Elena e Zoja parteciperanno al concerto, ma Leo, per
complicazioni burocratiche dovute alle sue precedenti avventure non potrà avere
il passaporto ed accompagnarle alla manifestazione. L’evento nato sotto l’egida
di un miglioramento dei rapporti tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica che
sono nel bel mezzo della guerra fredda, si trasforma bene presto in un intrigo
internazionale, con il quale Leo dovrà confrontarsi. Il libro è articolato in
svariati anni. Nelle prime pagine si ritorna indietro con un Leo giovanissimo,
appena affiliato all’MGB, la prima polizia segreta sovietica, non ancora
sposato, ma attratto da una giovanissima Raisa, che per paura gli mente il nome
e si presenta come Lena. Nel corso di una visita di un cantante americano,
innamorato del comunismo, finalmente Leo, verrà a conoscenza della vera
identità di Raisa e conosceranno insieme il cantante nero americano Jessie
Austin. L’idea dei sovietici era di mostrare alla gente, soprattutto agli
americani di colore, che da loro erano bene accetti tutti. Avrebbero voluto l’aiuto
degli americani di colore per sovvertire il loro sistema capitalistico e
insediare il comunismo anche oltre oceano. Quindi perché non utilizzare i neri
d’America sempre scontenti e sconfitti? Jessie quindi è una macchina
propagandistica per l’URSS. Nella seconda parte si torna alla fase del concerto
dove vedremo Elena, la figlia più piccola di Leo, innamorata di uno degli
addetti al servizio di sorveglianza sovietico dei ragazzi che partecipano al
concerto. Elena ne è innamorata, ma è proprio Michael a sfruttare la sua ingenuità e ad assegnarle
un compito pericoloso, incontrare Jessie Austin, farlo partecipare al concerto,
o almeno creare una manifestazione all’esterno dell’edificio delle Nazioni
Unite. Elena riuscirà ad incontrarlo e a lasciarle il suo messaggio, ma la cosa
finirà molto male. Jessie e Raisa moriranno, ma non si saprà per mano di chi,
verrà messa in scena una sordida storia di tradimenti ed amori assurdi a cui
Leo, da Mosca, non crederà nemmeno un po’. La terza parte ci farà trovare dopo
anni, uno quasi sconfitto Leo, annichilito dall’oppio, nei campi di guerra dell’Afghanistan
invaso dai russi. E’ ritornato ad essere un agente del KGB, le sue figlie sono
entrambe sposate, ed entrambe lavorano a Mosca. Lui ha dovuto rinunciare a
tutto, pur di non morire, dopo aver tentato di fuggire per andare in America a
scoprire il giallo di sua moglie. Lì conoscerà Nara, una sua allieva e insieme
conosceranno le atrocità dei militari sovietici sul suolo afghano. Riusciranno
dopo svariate peripezie a fuggire negli Stati Uniti, e finalmente Leo riuscirà
a scoprire la verità della morte di sua moglie. Chi è Agent 6? Colui che ha
distrutto ciò che amava di più al mondo? “Agent 6” è un romanzo introspettivo,
che non rinuncia all’azione e alla sfida, il tutto costruito egregiamente, con
un’ambientazione storica ben studiata e ricca di particolari. Il finale di
questa storia chiude la trilogia nel miglior modo possibile, regalando l’emozione
che ogni lettore cerca in un libro. La scrittura veloce e dinamica dell’autore
si rivela azzeccata anche in questo nuovo lavoro, che a tratti risulta però più
lenta, ma è lecito quando si deve affrontare una crisi interiore, che distrugge
dentro il personaggio e ciò in cui si crede. La bella moglie Raisa, svolge un
ruolo chiave nella trilogia di Leo Demidov, così come lo sono le due figlie
Elena e Zoja, che mettono a nudo la vera anima del protagonista che, anche in
questo caso, si rivela un eroe imperfetto e umano. Un libro da leggere, così
come i primi due romanzi di Tom Rob Smith. Voto: 7,5
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