lunedì 14 luglio 2014

RECENSIONE - AGENT 6 DI TOM ROB SMITH

Agent 6 è il terzo capitolo della trilogia dedicata a Leo Demidov, ex agente MGB e poi  KGB, ex Militia ed ora semplicemente un lavoratore normale. Leo si è ritirato a vita privata per scacciare i fantasmi del passato e per vivere semplicemente da uomo con la sua famiglia, con sua moglie Raisa e le due figlie adottate, Zoja ed Elena. Tutto inizia con l’organizzazione di un concerto per la pace organizzato tra New York e Mosca, dove è impegnata la moglie di Leo, Raisa, che a differenza del marito, caduto quasi in disgrazia, comincia ad assumere importanti ruoli nella gerarchia scolastica russa. Raisa, Elena e Zoja parteciperanno al concerto, ma Leo, per complicazioni burocratiche dovute alle sue precedenti avventure non potrà avere il passaporto ed accompagnarle alla manifestazione. L’evento nato sotto l’egida di un miglioramento dei rapporti tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica che sono nel bel mezzo della guerra fredda, si trasforma bene presto in un intrigo internazionale, con il quale Leo dovrà confrontarsi. Il libro è articolato in svariati anni. Nelle prime pagine si ritorna indietro con un Leo giovanissimo, appena affiliato all’MGB, la prima polizia segreta sovietica, non ancora sposato, ma attratto da una giovanissima Raisa, che per paura gli mente il nome e si presenta come Lena. Nel corso di una visita di un cantante americano, innamorato del comunismo, finalmente Leo, verrà a conoscenza della vera identità di Raisa e conosceranno insieme il cantante nero americano Jessie Austin. L’idea dei sovietici era di mostrare alla gente, soprattutto agli americani di colore, che da loro erano bene accetti tutti. Avrebbero voluto l’aiuto degli americani di colore per sovvertire il loro sistema capitalistico e insediare il comunismo anche oltre oceano. Quindi perché non utilizzare i neri d’America sempre scontenti e sconfitti? Jessie quindi è una macchina propagandistica per l’URSS. Nella seconda parte si torna alla fase del concerto dove vedremo Elena, la figlia più piccola di Leo, innamorata di uno degli addetti al servizio di sorveglianza sovietico dei ragazzi che partecipano al concerto. Elena ne è innamorata, ma è proprio Michael  a sfruttare la sua ingenuità e ad assegnarle un compito pericoloso, incontrare Jessie Austin, farlo partecipare al concerto, o almeno creare una manifestazione all’esterno dell’edificio delle Nazioni Unite. Elena riuscirà ad incontrarlo e a lasciarle il suo messaggio, ma la cosa finirà molto male. Jessie e Raisa moriranno, ma non si saprà per mano di chi, verrà messa in scena una sordida storia di tradimenti ed amori assurdi a cui Leo, da Mosca, non crederà nemmeno un po’. La terza parte ci farà trovare dopo anni, uno quasi sconfitto Leo, annichilito dall’oppio, nei campi di guerra dell’Afghanistan invaso dai russi. E’ ritornato ad essere un agente del KGB, le sue figlie sono entrambe sposate, ed entrambe lavorano a Mosca. Lui ha dovuto rinunciare a tutto, pur di non morire, dopo aver tentato di fuggire per andare in America a scoprire il giallo di sua moglie. Lì conoscerà Nara, una sua allieva e insieme conosceranno le atrocità dei militari sovietici sul suolo afghano. Riusciranno dopo svariate peripezie a fuggire negli Stati Uniti, e finalmente Leo riuscirà a scoprire la verità della morte di sua moglie. Chi è Agent 6? Colui che ha distrutto ciò che amava di più al mondo? “Agent 6” è un romanzo introspettivo, che non rinuncia all’azione e alla sfida, il tutto costruito egregiamente, con un’ambientazione storica ben studiata e ricca di particolari. Il finale di questa storia chiude la trilogia nel miglior modo possibile, regalando l’emozione che ogni lettore cerca in un libro. La scrittura veloce e dinamica dell’autore si rivela azzeccata anche in questo nuovo lavoro, che a tratti risulta però più lenta, ma è lecito quando si deve affrontare una crisi interiore, che distrugge dentro il personaggio e ciò in cui si crede. La bella moglie Raisa, svolge un ruolo chiave nella trilogia di Leo Demidov, così come lo sono le due figlie Elena e Zoja, che mettono a nudo la vera anima del protagonista che, anche in questo caso, si rivela un eroe imperfetto e umano. Un libro da leggere, così come i primi due romanzi di Tom Rob Smith. Voto: 7,5

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