mercoledì 9 luglio 2014

RECENSIONE - LA RICETTA DEL VERO AMORE DI NICOLAS BARREAU

Come al solito i libri di Nicolas Barreau sono estremamente deliziosi, e delicati. Hanno una sorta di aulicità che ci accompagna durante tutta la lettura, seppur questa volta, molto, molto breve. Infatti il libro è diviso in due parti. Il vero racconto nella prima parte, e il ricettario del vero amore secondo lo stesso autore. Sono in effetti le sue ricette preferite. L’autore è un fine gastronomo e in tutti i suoi libri accosta l’amore al cibo. Diciamo che questo romanzo è un po’ uno spin-off (come dicono quelli bravi) de “Gli ingredienti segreti dell’amore”. Infatti il protagonista di questa storia è Henri, che non è altro che il nonno Aurelie, la protagonista de “Gli ingredienti segreti dell’amore”. Lui è un tipo abbastanza impacciato. E’ uno studente timido e la sua vita viene scoperchiata in un baleno dall’apparizione nel suo stesso corso all’università di Valerie, che è il suo esatto contrario. Estroversa e bellissima, una forza della natura, solare e sorridente. Ha un unico difetto, agli occhi di qualcun altro non per Henri, arriva sempre in ritardo. I due giovani si conosceranno e impareranno a condividere il loro amore per la letteratura, infatti nel racconto ci sono alcune citazioni di autori francesi. Henri ci metterà due secondi per innamorarsi di Valerie, mentre lei sembra sempre essere presa da qualcos’altro, soprattutto dai libri e dalle storie che raccontano. Henri gode della compagnia della ragazza, senza però osare sperare in una evoluzione del rapporto, soprattutto quando Valerie sarà costretta a seguire i genitori in una vacanza sulla riviera ligure. Tornerà a Parigi quasi scossa, ma con la storia di un fidanzamento con un uomo più grande, un uomo d’affari, un buon partito, un seduttore proprietario di uno yacht. Come può opporsi a questo Henri? Il ragazzo reagisce evitandola del tutto e coniando per il suo rapporto con lei una sua parola. Non amore sicuramente, ma nemmeno amicizia, quindi “amourté”. Parola che racchiude una condizione che spesso gli innamorati non corrisposti si trovano a vivere pur di stare vicini alla persona amata. Ma un giorno ad un mercatino sulle rive della Senna, su una bancarella di libri usati, trova un piccolissimo ricettario del XVI Secolo, di uno speziale italiano. Tra le varie ricette e pozioni c’è anche l’elisir dell’amore eterno. Henri pensa bene di utilizzarlo su Valerie e quindi la invita a cena a casa del suo inquilino Georges, con l’intento di farle bere l’elisir. Unica testimone del piano è la gatta nera Coquette. Ma per una volta Valerie non è in ritardo, anzi è puntualissima e questo cambierà quanto pianificato alla perfezione da Henri, ma alla fine non modificherà il finale della serata. Come al solito Barreau non mi delude se non per la brevità della storia. Troppo corta, quasi solo un racconto più che un libro. Voto: 7 (la brevità ha notevolmente inciso sul voto finale).

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