Ventesimo romanzo della serie
della Detective del soprannaturale e negromante Anita Blake. Finalmente, e dico
finalmente, ritroviamo la nostra Anita alle prese con un caso in cui deve
tirare fuori il suo distintivo di Marshall federale. Dopo gli ultimi due
deludenti romanzi della serie, si ritorna alle indagini soprannaturali, in
compagnia niente di meno che di Ted/Edward, uno dei personaggi che adoro della
serie. Sono entrambi alle prese con gli omicidi commessi dall’Arlecchino, un
po’ perculeggiato, come colui che non deve essere nominato … fa tanto Harry
Potter … Come in ogni squadra che tenga, Anita è osteggiata dal solito
omaccione maschilista e anti-mostri, per il suo legame con Jean-Claude e la
comunità dei licantropi e soprattutto perché ha la nomea (solo?) di darla a
tutti. La trattano tutti come una specie di puttana … ma sono tutti un po’
gelosi perché non riescono a loro volta ad entrare nelle sue mutandine. Lei
sopporta occhiate e pettegolezzi a meno che non la facciano incazzare sul
serio. Il problema più grosso però lo sta dando Mammina Cara col suo ordine di
far fuori tutte le tigri mannare dell’Oregon e Anita è dovuta partire senza
nessuno dei suoi amanti, anche se riesce benissimo a controllare l’ardeur ora.
Basta che si ricordi di mangiare, cosa che non sempre fa. Insieme a Ted/Edward
e al resto della squadra è stata ingaggiata una novellina che secondo Anita è
pronta per il macello. Ma il mandato di cattura è suo e Anita ed Edward
dovranno fare buon viso a cattivo gioco. Nessuno sa completamente quello che sta succedendo veramente. Nessuno sa che ad
essere implicato nei macabri omicidi è l’Arlecchino, l’antica setta di vampiri
agli ordini della Madre di tutte le Tenebre. Il tutto però sa di trappolone ben
congeniato. Mammina Cara ha intenzione di separare Anita da Jean-Claude e dagli
altri animali mannari in modo da renderla meno pericolosa. Chi vincerà la
strenue lotta che ha caratterizzato questi ultimi romanzi? Ce la farà Anita a
sfuggire all’Arlecchino e con esso a Mammina Cara? Partiamo dal presupposto che
finalmente in questo romanzo c’è pochissimo sesso e torna l’azione, anche se
mancano tanto i personaggi di Jean-Claude, Nathaniel, Micah e Richard messi al
margine. Però c’è il ritorno di Edward, Olaf e Bernardo. Certamente questo non
è all’altezza dei primi romanzi, ma non è nemmeno orrori fico come gli ultimi
due precedenti. Finalmente con questo si chiude il capitolo con Marmée Noir…
ora vedremo al prossimo cosa saprà fare la Hamilton, cosa ci tirerà fuori di
nuovo. Voto: 6
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