venerdì 13 febbraio 2015

RECENSIONE - Una più uno di Jojo Moyes

Ne ha scritti altri, ma io è il secondo romanzo di questa autrice che leggo. La signora mi piace, lo dico subito. Senza preamboli. Scrive bene, e le sue storie sono interessanti soprattutto perché non parlano di bellissimi e dotatissimi playboy o di bellissime e giovanissime donne in carriera-universitarie alla ricerca di primo impiego-etc … non forgia la storia sui soliti stereotipi che vanno ultimamente per la maggiore per scrivere una storia d’amore. Non è basato su dettagliatissime sessioni di sesso bollente, che se un libro non le contiene, in questo periodo non si vende. No. E’ basato su una bellissima storia, che potrebbe essere quella che molta gente sta vivendo in questo periodo di crisi. Sì, c’è il lieto fine … ma infatti questo è un romanzo e non la vita vera … almeno sui libri un po’ di artificio è richiesto! La storia è questa. Jess Thomas è una mamma molto giovane, è rimasta sola perché suo marito Marty l’ha abbandonata con sua figlia Costanza detta “Tanzie” e con il figlio di lui Nicky.  Jess sbarca il lunario per cercare di vivere la vita in maniera dignitosa, anche se i sacrifici sono molti e non ha nessuno a cui chiedere aiuto. Tanzie è un genio della matematica, ma per poter sfruttare la sua peculiarità ci sarebbe bisogno di soldi e in casa ne girano pochi. Nicky è un adolescente molto difficile, è vittima di bullismo, e l’aiuto di cui ha bisogno, quello di suo padre non lo ha, perché lui ha pensato bene di nascondersi. La famiglia di Jess, nonostante sia così scombinata riesce ad andare avanti più o meno bene. Edward detto “Ed”, è un informatico geniale. Lavora con il suo migliore amico Ronan in un’azienda che avevano fondato insieme, ma che è stata acquisita da una grossa società. Per togliersi di mezzo una donna petulante, combina un disastro. Viene accusato di insider training, di aver spifferato informazioni commerciali a persone terze per fare soldi in maniera facile. Rischia di essere arrestato. Ed si rifugia nella casa al mare per sfuggire al disastro e qui incontra Jess. Lei per arrotondare fa le pulizie nel complesso di villette dove Ed abita ed entrambi con i loro problemi all’inizio non si piacciono proprio. Ma ci penserà Tanzie e la sua passione per la matematica ad unire due mondi che sembrano proprio all’opposto. Per poter pagare la retta della nuova scuola saranno costretti ad affrontare un viaggio fino in Scozia, dove si tengono le Olimpiadi della Matematica. Un viaggio che sa di speranza e di rivincita, quella che il debole si prende sul forte. Un uomo, una donna e i suoi due figli e un cane a dir poco ingombrante si ritroveranno ad intraprendere un viaggio attraversando tutta l’Inghilterra per riuscire ad inseguire un sogno dando vita a delle simpatiche scenette che ci faranno sorridere, ma anche pensare e molto. E tra mal d’auto, videogiochi, cioccolatini e altro spiaccicati sui sedili di pelle di un Audi fichissima, tra silenzi e risate, tra sguardi scambiati con imbarazzo, vedremo ogni personaggio avere una crescita. Cambiare e diventare più forte attraverso le proprie debolezze, senza mai perdere la speranza per un destino migliore. Li vedremo fallire, cadere, piangere e rialzarsi, e sarà proprio la loro tenacia e il loro spirito coraggioso che ci li farà sembrare dei forti guerrieri armati solo di amore. Ancora una volta la Moyes mi ha regalato delle emozioni, e non mi vergogno di dire, che nelle ultime pagine un accenno di commozione l’ho avuta. Ci racconta con semplicità una storia che parla di vita, del disagio che molte persone stanno vivendo ai nostri giorni sopraffatti dalla crisi. Ci parla di persone prepotenti e della lotta quotidiana per la sopravvivenza che schiaccia costantemente i più deboli, mettendoli in condizione di pensare che la vita non possa mai avere un cambiamento in meglio e dove a chi è in basso potrà solo andare peggio. Ma questa è anche la storia di chi crede nel futuro e nel fatto che prima o poi qualcosa di buono possa accadere e che per questo si deve sempre lottare, non arrendersi e non restare immobili a guardare il mondo che lentamente ci logora. Voto: 8

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