lunedì 2 febbraio 2015

RECENSIONE – Una casa di acqua e cenere di Kalyan Ray



In un giorno qualunque nella New York del 1989, due coniugi di origine indiana, vengono trovati assassinati nella loro abitazione. Non sembra esserci un motivo per questo brutale assassinio, che ha origini molto lontane, da ricercarsi in Irlanda alla fine dell’ottocento. L’autore ci riporta immediatamente a Mullaghmore, nella contea di Sligo. Conosciamo subito Brendan, Padraig e Brigid ragazzini che abitano in sperduti villaggi agricoli, dove le terre sono dei padroni (gli inglesi) e la gente muore di fame, dove le case vengono bruciate per punire chi non può permettersi l’affitto. La scuola diretta dal maestro O’Flaherty, uomo con ispirazioni rivoluzionarie e indipendentiste, è l’unica cosa che differenzia la vita di quei due ragazzini, che crescono con differenti ambizioni e aspirazioni. Brendan è appassionato di letteratura e fagocita tutto ciò che il maestro gli mette davanti, mentre Padraig è bravissimo con i numeri e attentissimo alla situazione politica irlandese. Brigid è il segno più tra loro due, ma non riuscirà mai a rompere loro amicizia, nonostante la gelosia di Brendan nei confronti dell’amico. In una giornata che poteva essere di gloria Padraig e Brigid vengono scoperti in intimità da Padre Colon, vecchio e bigotto sacerdote del paese. Svergognati di fronte a tutti, i due ragazzini sembrano non far caso a quello che pensa la gente, tanto si vogliono bene; ma il padre di Brigid, vecchio ubriacone, aizzato dal sacerdote, porta via con se la ragazza nel Connemara. Trascorreranno molti mesi, senza che di Brigid se ne abbia traccia e Padraig rivolgerà la sua passione alla politica. Il suo sogno quello di partecipare al grande raduno di tutta l’Irlanda, organizzato dal politico Daniel O’Connell, si rivelerà un sogno infranto, e soprattutto lo costringerà a cambiare radicalmente la sua esistenza. Mentre Padraig è costretto a partire con una nave per l’India, Brendan rimarrà per un periodo di tempo a Mullaghmore, insieme al suo maestro. Farà in tempo a rivedere Brigid, e a diventare il padre adottivo della figlia di Padraig, Maeve. Finché la carestia, che fece morire di fame milioni di persone, non lo costringerà ad imbarcarsi, con la bimba e il maestro per il Canada. Kalyan Ray, scrive un romanzo ambizioso, attraverso la storia di cinque generazione e attraverso tre continenti, fatti realmente accaduti, con personaggi di fantasia. Il romanzo è ricco di descrizioni di luoghi e scene, e parla di temi come l’immigrazione, il senso di appartenenza, la politica, la famiglia, il destino e l’amicizia. Scrittura scorrevole, romanzo veramente ben fatto, che non viene mai a noia. Delle volte è talmente realistico, che sembra di sentire la fame dei poveri irlandesi, il freddo patito sulle navi che li trasportavano in America, il puzzo, le malattie, il poco mangiare. Oppure il caldo intenso dell’India, il profumo delle spezie, le differenze culturali tra i popoli viste con occhi diversi. Bello, molto bello! Il suo autore in un intervista ha detto: “Questa è una storia per tutti coloro che hanno lasciato la loro casa per qualche altro posto.” Consigliato. Voto: 7,5

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