In un giorno qualunque nella New York del 1989, due
coniugi di origine indiana, vengono trovati assassinati nella loro abitazione.
Non sembra esserci un motivo per questo brutale assassinio, che ha origini
molto lontane, da ricercarsi in Irlanda alla fine dell’ottocento. L’autore ci
riporta immediatamente a Mullaghmore, nella contea di Sligo. Conosciamo subito
Brendan, Padraig e Brigid ragazzini che abitano in sperduti villaggi agricoli,
dove le terre sono dei padroni (gli inglesi) e la gente muore di fame, dove le
case vengono bruciate per punire chi non può permettersi l’affitto. La scuola
diretta dal maestro O’Flaherty, uomo con ispirazioni rivoluzionarie e
indipendentiste, è l’unica cosa che differenzia la vita di quei due ragazzini,
che crescono con differenti ambizioni e aspirazioni. Brendan è appassionato di
letteratura e fagocita tutto ciò che il maestro gli mette davanti, mentre
Padraig è bravissimo con i numeri e attentissimo alla situazione politica
irlandese. Brigid è il segno più tra loro due, ma non riuscirà mai a rompere
loro amicizia, nonostante la gelosia di Brendan nei confronti dell’amico. In
una giornata che poteva essere di gloria Padraig e Brigid vengono scoperti in
intimità da Padre Colon, vecchio e bigotto sacerdote del paese. Svergognati di
fronte a tutti, i due ragazzini sembrano non far caso a quello che pensa la
gente, tanto si vogliono bene; ma il padre di Brigid, vecchio ubriacone,
aizzato dal sacerdote, porta via con se la ragazza nel Connemara.
Trascorreranno molti mesi, senza che di Brigid se ne abbia traccia e Padraig
rivolgerà la sua passione alla politica. Il suo sogno quello di partecipare al
grande raduno di tutta l’Irlanda, organizzato dal politico Daniel O’Connell, si
rivelerà un sogno infranto, e soprattutto lo costringerà a cambiare
radicalmente la sua esistenza. Mentre Padraig è costretto a partire con una
nave per l’India, Brendan rimarrà per un periodo di tempo a Mullaghmore,
insieme al suo maestro. Farà in tempo a rivedere Brigid, e a diventare il padre
adottivo della figlia di Padraig, Maeve. Finché la carestia, che fece morire di
fame milioni di persone, non lo costringerà ad imbarcarsi, con la bimba e il
maestro per il Canada. Kalyan Ray, scrive un romanzo ambizioso, attraverso la
storia di cinque generazione e attraverso tre continenti, fatti realmente
accaduti, con personaggi di fantasia. Il romanzo è ricco di descrizioni di
luoghi e scene, e parla di temi come l’immigrazione, il senso di appartenenza,
la politica, la famiglia, il destino e l’amicizia. Scrittura scorrevole,
romanzo veramente ben fatto, che non viene mai a noia. Delle volte è talmente
realistico, che sembra di sentire la fame dei poveri irlandesi, il freddo
patito sulle navi che li trasportavano in America, il puzzo, le malattie, il
poco mangiare. Oppure il caldo intenso dell’India, il profumo delle spezie, le
differenze culturali tra i popoli viste con occhi diversi. Bello, molto bello!
Il suo autore in un intervista ha detto: “Questa è una storia per tutti coloro
che hanno lasciato la loro casa per qualche altro posto.” Consigliato. Voto:
7,5
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