lunedì 20 luglio 2015

RECENSIONE – Genesi di Karin Slaughter



Partiamo dal presupposto che prendendo il libro da una bancarella mi sono accorta dopo che era parte di una serie e che c’erano due uscite precedenti a questo, e che quindi sono partita con il piede sbagliato. La storia base del libro non è per niente male, ma il libro in sé è troppo lungo e ripetitivo in alcuni dettagli. Questo sarebbe il terzo libro della serie relativa al detective Will Trent, e forse per questo motivo, tante cose mi sono sembrate avulse. Will Trent è un personaggio alquanto singolare, sicuramente è un belloccio, anche se ha una cicatrice sul viso, sembra più un avvocato, che un poliziotto. In effetti è un poliziotto fuori da ogni canone. Ha dei problemi di dislessia  non diagnosticati e quindi non sa leggere. Ha un passato poco felice. Ha passato tutta la sua vita in orfanotrofio e lì ha conosciuto sua moglie Angie Polanski. Entrambi sono diventati poliziotti. Ma se lui è un tipo accomodante, lei è una mangia uomini, quindi le cose tra di loro non vanno esattamente bene. Ad accompagnare Will c’è la sua collega Faith Mitchell. Lei al contrario di Will è tutt’altro che accomodante. E’ piena di pregiudizi nei confronti del suo collega, ma sta imparando ad apprezzarlo, comprese le sue stranezze di cui nessuno è a conoscenza, se non lei e il loro capo. In una strada di campagna due anziani signori si trovano coinvolti in un incidente stradale. Quello che all’inizio sembra loro un cervo è una donna. Quello che i medici che la soccorrono, notano immediatamente, è che questa donna è stata brutalmente torturata. Ha delle ferite più o meno profonde in tutto il corpo, di cui un taglio molto profondo al costato, e ha sicuramente subito violenza; è denutrita e disidratata. Ha segni di legature ai polsi e alle gambe. Will cerca di aggirare la polizia locale e inserirsi nell’indagine, provocando un putiferio, ma il suo intervento sul luogo del crimine gli fa scoprire la caverna dove la donna, Anna, è stata trattenuta. Dai primi accertamenti sul luogo, Will ritiene che le donne rinchiuse in quel posto orribile erano due, e in effetti trovano un cadavere su di un albero. Da qui cominciano le indagini, lunghe e laboriose. Will e Faith non hanno nulla tra le mani, e i poliziotti di Rockdale non collaborano affatto. La paziente è in stato di incoscienza e non sanno chi sia, e l’altra è morta e anche se ha un nome non può certo collaborare. La trama è complessa, ma è ben costruita, non fosse, come ho già detto per le continue ripetizioni sugli stati di salute di entrambi i due investigatori. I capitoli si snodano attraverso le fasi delle indagini, dove appaiono nuovi personaggi, principali e secondari, regalandoci una panoramica di quello che possono essere le diatribe tra le varie forze di polizia, sottigliezze e recriminazioni a livello dipartimentale, che possono velocizzare o rallentare un’indagine. Lo stile non è mai circostanziale, ma sciolto e sarcastico, dettagliato e fluido, che riesce a trascendere nel personale, senza mai penalizzare i fatti che si succedono durante tutto il romanzo. A differenza dei molti gialli americani, qui i due protagonisti li possiamo definire “umani”. Hanno entrambi le loro debolezze, che forse ci vengono messe davanti fin troppo. Will non sa leggere, non riconosce la destra e la sinistra, e mi sono chiesta spesso, come un tipo del genere possa essere arrivato a fare l’agente di un reparto speciale di polizia. L’accademia come l’ha frequentata???  Faith ha i suoi problemi di salute, oltre ad essere incinta scopre di essere diabetica, tanto da aver bisogno dell’insulina, ma tende a non accettare la sua condizione addirittura rifiutando di andare da una specialista. Ok, la sua vita incasinata, ma addirittura non trovare uno spiraglio di tempo per andare dal medico, mi sembra esagerato. In sintesi, il romanzo è ben scritto, tranne le lungaggini e le ripetizioni che ne rallentano un po’ il ritmo, però ha una trama che regge, interessante ed intrigante. Prima di questo, consiglierei di leggere gli altri due precedenti, soprattutto per conoscere la storia passata di Will, di cui qui, si sente la mancanza almeno per far luce su alcune delle sue vicissitudini. Voto: 6+ 

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