mercoledì 1 luglio 2015

RECENSIONE – Missing: New York di Don Winslow



Inizio con l’ammettere che “Don” è uno dei miei scrittori preferiti. Semplicemente, lo adoro! Mi manca da leggere solo uno dei suoi libri, e non mi sono mai pentita di averne comprato uno. Ringrazio ancora, sentitamente, un mio collega di lavoro, anche lui appassionato lettore, di avermelo fatto conoscere. Winslow è uno scrittore che nel genere dei gialli americani, infarciti di uomini duri e puri, di quelli molto corrotti, di droga, alcool, mafia e sparatorie, ci sguazza. E’ il suo elemento. Il suo habitat naturale. La storia inizia con il rapimento di una bambina di cinque anni: Hailey Hansen, davanti alla porta della sua casa. Frank Decker detto “Deck” è un sergente della polizia locale, a cui viene affidato il compito di eseguire i primi, importantissimi accertamenti. Perché le statistiche dicono che quasi il 50% dei bambini sequestrati viene ucciso entro un’ora dal rapimento. Ma le ore passano, e di Hailey non c’è traccia. Tutti gli investigatori e gli addetti ai lavori pensano sia già morta, ma Deck non ha intenzione di mollare. Sente che Hailey è viva e ha promesso a sua madre di riportarla a casa. La storia diventa quasi un romanzo “on the road”. Frank Decker parte in un lungo viaggio solitario, con pochi i pochi appigli e le poche tracce che ha scovato, accompagnato dalla sua berlina del ’74 e dalla voce di Bruce Springsteen. Saranno molte le strade e le direzioni da prendere per stare dietro e controllare ogni labile indizio. Quando finalmente una chiamata lo porta nel cuore di New York. E da qui il ritmo del romanzo cambia. I ritmi calmi e introspettivi si velocizzano diventando incalzanti, trascinando chi legge in un vortice di emozioni, azioni, sospetti, sconfitte e vittorie. La prosa di Winslow è precisa riflessiva e lenta quando serve, veloce e cadenzata nelle azioni. Rallenta, e improvvisamente accelera di nuovo. La sua scrittura è semplice e scorrevole. Fin dalle prime pagine i suoi personaggi riescono a catturare l’attenzione del lettore, sembrano molto veri e vivi. Spesso mentre leggi sembra avere la storia che ti passa davanti agli occhi come se fosse un film. E’ un libro molto crudo di per sé, non ci sono giri di parole, è tutto nero su bianco. L’argomento non è certo di quelli facili. Il rapimento di una persona non lo è mai, ma quando si tratta di bambini è anche peggio. Quello raccontato da Winslow è un piccolo mondo, il mondo ristretto di Frank Decker, intorno a cui ruotano persone, eventi e speranze. Un argomento così delicato poteva far cadere l’autore nella trappola di suscitare commiserazione e pietà nel lettore. Ma sarebbe stato troppo scontato e questo libro non è nulla del genere. Questa è la storia nitida e senza fronzoli della ricerca forsennata di una ragazzina scomparsa. Di un poliziotto che non vuole arrendersi all’evidenza, ma che spera, rinunciando ad un pezzetto della sua vita, di riportarne a casa un’altra sana e salva. Voto: 8

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