Mai consiglio fu più felice di questo. Non conoscevo questo
autore, me ne hanno parlato e ho deciso di acquistare la sua ultima fatica “Il
bambino che trovò il sole di notte”. Scrittore già conosciuto sia in Italia che
all’estero per il suo precedente romanzo “La ragazza che toccava il cielo” (che
ho comprato sulla scia del gradimento che ho avuto nel leggere l’ultimo). E’
l’anno del Signore 1407. Siamo in una terra in parte sconosciuta. Una terra dal
nome che non dirà nulla, Rauhnvahl, che si trova nella parte orientale
dell’arco alpino, separata da tutto il resto d’Europa. E’ una piccola valle,
ricca e tranquilla e il suo Signore è Marcus I di Saxia. Il piccolo principe
ereditario, Marcus II, ha nove anni, gli occhi verdi e i capelli biondi. Come
tutti i bambini, figli di nobili, è un po’ pigro, ha la pelle liscia liscia
come quella di una bambina ed in quella mattina, in cui tutto ha inizio, è
contento perché fuori sta nevicando. Eilika, la sua balia è sempre con lui,
notte e giorno, e cerca di insegnargli le buone maniere, quelle che dovrebbe
avere un principe, mentre si appresta a fare colazione con i suoi regali
genitori. Suo padre è un uomo grande e grosso, pieno di cicatrici e gli dice
che dovrà diventare un guerriero perché il suo principato, e il mondo degli
uomini navigano da sempre nel sangue, e lui dovrà essere un lupo che faccia da
capobranco e sottometta gli altri. Nessuno al castello si aspettava, quella
mattina, che la loro vita subisse un cambiamento così repentino. Ognuno preso
dalle sue incombenze, non si accorge che una terribile vibrazione scuote il
terreno intorno al castello; sono una ventina di cavalli da guerra lanciati al
galoppo. Un gruppo di soldati mercenari attacca il castello e il piccolo
Marcus, dapprima preso a giocare con la balia a nascondino, vede con i suoi
occhi uccidere tutti gli abitanti del castello, compresi i suoi genitori e la
sua sorellina. Quel giorno Marcus lo avrebbe ricordato con il sangue che tingeva
la neve di rosso. Da qui inizia per Marcus un’altra vita. Marcus II di Saxia
non esiste più e viene sostituito da Mikael Veendon, servo della gleba, grazie
al salvataggio di Eloisa Veendon e di sua madre Agneta. Per il piccolo
principe, inizia una vita diversa, fatta di stenti e rinunce. A differenza dei
suoi coetanei abituati al lavoro, è debole e viene preso in giro dagli altri
ragazzi del villaggio, ma con il passare del tempo, e con l’aiuto del
misterioso Raphael, impara il mestiere di contadino, irrobustendosi. Il
Principe Ojsterning, l’assassino dei suoi genitori, prenderà il suo posto
regnando con violenza inaudita sul villaggio di Raunvhall e sullo stesso
Mikael, con cui sembra avere un’affinità particolare. Gode in ogni modo a farlo
soffrire, ma Mikael è l’unico che riesce in qualche modo a tenergli testa, a
guardarlo negli occhi. Le condizioni degli abitanti del villaggio si fanno
sempre più misere, sotto il peso delle nuove imposte dovute al nuovo padrone
che si dimostra veramente crudele dividendo una coppia appena sposata solo per
il gusto di farlo. Emoke, la ragazza viene portata come prostituta al castello
e suo marito Gregor, in colpa per non essersi imposto con coraggio, verrà
trovato impiccato. Ojsterning è il classico principe crudele, che gode nel
vedere la sofferenza degli altri, ma anche lui in qualche modo soffre. Odiato
dai suoi genitori proprio per la sua crudeltà, si è sempre sentito non
accettato e ora sfoga la sua indole sui suoi sudditi, e su sua figlia alla
quale usa violenza da quando era una bambinetta. Ojsterning rifiuta il fatto
che il suo regno, Darconvick, sia stato consumato dagli agi e dai vizi dei suoi
parenti e che lui non abbia mai potuto godere dei loro privilegi, quindi si
sfoga sul popolo e sui suoi sottoposti. Finché non incontrerà Mikael. Luca Di
Fulvio crea una storia con una trama coinvolgente, con al centro della stessa
un piccolo principe che tutti credono morto, ma che ha solo celato la sua
identità per non essere assassinato dai sicari del cattivo. Bellissimi i
personaggi principali, Mikael il ragazzino che diventerà uomo, con la sola idea
di cambiare il mondo, la testarda e coraggiosa Eloisa, la buberbera levartrice Agnete,
donna tutta d’un pezzo dal cuore d’oro e il saggio e misterioso Raphael, tra i
buoni, lo spietato Ojsterning divorato dall’odio e apparentemente incapace di
amare, Agomar e Eberwolf tra i cattivi. E poi Emoke la donna dalla voce
angelica, che dopo la sua cattura verrà conosciuta dapprima come la Pazza,
perché scoperta spesso a parlare da sola, mentre lei parla con l’anima di suo
marito, e poi conosciuta come la Santa, perché capace con il suo canto di
toccare l’animo degli uomini, e delle volte detta anche Strega perché capace di
fare delle terribili profezie. Il tempo passa e Mikael a sedici anni è un uomo
forte e innamorato della sua Eloisa, ma una circostanza li dividerà per un
lasso di tempo in cui Mikael si unirà ad
una banda di ribelli il cui capo, Volod
il nero, in una fuga precipitosa porta nella città tedesca di Costanza dove è
imminente un famoso concilio. Mikael è pronto a riprendersi quello che è suo di
diritto, Eloisa e il suo principato. Luca Di Fulvio trascina il lettore in
pieno Medioevo, dove il sistema feudale divideva la società in servi della
gleba e padroni. Contesto storico descritto con cura e attenzione dei
particolari, creando un personaggio, un po’ un anti-eroe che nonostante abbia
perso tutto (famiglia, amore, potere e identità), riesce, nonostante tutto ad
essere un personaggio, che affronta la vita con coraggio e desiderio di
libertà, aiutato in questo dai personaggi secondari e ispirato dalle idee
liberali del teologo Jan Hus, con cui Mikael avrà un brevissimo incontro, prima
che quest’ultimo venga bruciato sul rogo a Costanza nel 1415. Il tomo è lungo,
ma la lettura è scorrevole, quindi non fatevi intimidire dalla mole, perché è
un libro che coinvolge ed emoziona. Voto: 8,5
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