Il romanzo di Pierre Lemaitre
ci fa rivivere il periodo storico, disastroso della Grande Guerra. Una
devastazione che non riguarda solo le morti e le distruzioni sul campo di
battaglia, ma anche quella dei rapporti umani sul fronte del conflitto mondiale
combattuto in trincea, ma che ha coinvolto e sconvolto tutta la Francia. Le
prime pagine immergono subito il lettore in una trincea francese negli ultimi
giorni della Prima Guerra Mondiale, quando il chiaro avvicinarsi
dell’armistizio spinge il tenente Pradelle a lanciare i suoi uomini in
un’azione inutile e sconsiderata, allo scopo di guadagnarsi un po’ di gloria
personale prima che arrivi l’ordine di cessare il fuoco. A farne le spese
saranno due soldati, Albert e Edouard, che rischiano entrambi di morire
nell’azione. Ma se Albert se la cava senza danni, Eduard ne esce gravemente
colpito e sfigurato per sempre. Tra i due nasce uno stretto rapporto
d’amicizia: Albert assiste Eduard nel suo lento e faticoso ritorno a una vita
che, per vari motivi, non potrà mai più essere come quella vissuta prima della
guerra mondiale, mentre il destino li porta a incrociare ancora la strada di
Pradelle, in un crescendo di emozioni fino a un finale liberatorio. Il tema principale
del libro è il difficile reinserimento dei reduci nella società francese
dell’epoca. Drammi familiari, amicizie profonde, rapporti di potere politico,
affari che si consumano tra tradimenti e corruzione, costituiscono trama e
ordino di un grande romanzo storico che, sulla base di una documentazione
accurata, ricostruisce una delle vicende più scabrose del dopoguerra francese:
lo scandalo delle esumazioni militari che scoppiò nel 1922. La storia nasce da questo
rocambolesco salvataggio e con uno scambio di identità prima del rientro a
Parigi, che fa cementare l’amicizia tra i due commilitoni. Sarà anche l’origine
di un sodalizio che, tra sensi di colpa e riconoscenza, darà vita ad una
truffa. Ed è sempre dopo le trincee che l’ambizioso e sfrenato capitano
Pradelle, autore dell’ultimo attacco ad armistizio già firmato, usa quell’ambizione
che sfocerà nella realizzazione di un’altra truffa, con intrighi di
palazzo nelle stanze del potere
parigino. Le vicende dei protagonisti, legati tra di loro da sangue e
matrimoni, si intrecciano in una Parigi che sta cercando di ricostruire gli
equilibri della pace e di tornare alla normalità anche nelle relazioni umane.
Dove un padre cerca, attraverso la memoria, di recuperare il suo rapporto col
figlio perduto per sempre, mentre questo, ritornato dal fronte sfigurato e
sotto falsa identità, nasconde se stesso e la propria faccia devastata con
maschere stravaganti. Ma le loro vite sono destinate ad incrociarsi di nuovo
mentre una Parigi imbandierata si prepara a festeggiare la vittoria della
Francia. Bellissimo scorcio di una Francia dopo la Prima Guerra Mondiale. Una
Francia tutta composta da una parte, quella rimasta in patria, e
dall’altra i soldati che hanno lottato
per loro al fronte, sono tornati “vivi” e visti come dei “paria” e non si sa
cosa farne di loro. Non si riesce di nuovo ad inquadrarli in un sistema
lavorativo normale, non si riesce a dargli una pensione di invalidità o di
guerra, anzi li si ripudia, si tenta di dimenticare il prima possibile quel
periodo bruttissimo, salvo poi inventarsi commemorazioni memorabili fatti dai
vivi per i morti. E la truffa di Albert ed Eduard è un po’ un riscatto verso
questo modo di vedere la guerra che hanno ritrovato tornando a casa.
Soprattutto è una rivincita per Eduard che ha perso tutto e tutti, anche se
stesso, ma ha forse ritrovato l’unica cosa che cercava, l’amore di un padre.
Anche se non lo saprà mai. Voto: 7,5/8
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