lunedì 6 ottobre 2014

RECENSIONE – L’incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea” di Romain Puértolas

Il fachiro Ajatashatru (si pronuncia aggancia sta gru… ma anche in altre maniere) parte per la Francia per comprare un “comodissimo” letto di chiodi, venduto all’IKEA di Parigi alla modica cifra di 99 euro e 99. Perché non cogliere l’occasione anche di mettere il naso fuori dal suo paese? Non tutto però va secondo le sue previsioni. Per comprare il letto, ma anche per mantenersi ha soltanto una banconota falsa da 100 euro e degli occhiali per truffare le persone. Sì perché il nostro, oltre ad essere un fachiro, è soprattutto un abile truffatore. Rimasto nel magazzino per non pagare un albergo, l’uomo per non essere scoperto si rifugia in un armadio che viene imballato e spedito in Inghilterra. Comincia così il suo viaggio, dove viene sballottato in diversi Paesi europei, ed in ogni tappa del suo percorso subisce degli shock emotivi che lo sconvolgono al tal punto da non voler più fare la vita che ha vissuto fino a quel momento, fatta di bugie, di truffe e di imbrogli, tutto dovuto però ad un’infanzia dura e difficile. Rimane colpito dalla generosità di alcune persone che incontra sui suoi passi, come la giovane Marie che conosce al ristorante dell’IKEA, i clandestini sudanesi che cercano di passare, invano, la frontiera tra la Francia e l’Inghilterra, che lo hanno salvato e fatto uscire dall’armadio, e l’attrice Sophie Marciò che se lo ritrova nella sua valigia di Vuitton e lo aiuta e lo ospita a Roma nel suo stesso albergo. Durante il viaggio in aereo, tra la Spagna e l’Italia, il nostro inizia a scrivere quello che dovrebbe essere il romanzo della sua nuova vita da scrittore, sulla sua camicia. Romanzo che lo poterà ad ottenere un contratto principesco con un editore francese. Ricco di colpi di scena, ma anche di momenti intensi, questo romanzo è un tripudio di fantasia, basti solo pensare alle assonanze dei nomi dei personaggi (bravo anche il traduttore italiano), ma fa anche riflettere su questioni di fondamentale importanza e di grande attualità. Il gusto per l’affabulazione si percepisce chiaramente (non è certo casuale che il fachiro non solo inventi per necessità, ma senta poi l’esigenza di scrivere una storia) ed è arricchito dalla forza con cui è tratteggiato il protagonista (esilarante, ma tutt’altro che superficiale) e dalla capacità dell’autore di creare una forte empatia con il lettore che viene coinvolto, stupito e commosso. Alla fine di questo libro, infatti, resta l’essenziale, cioè il rapporto di un uomo che si trova isolato dalla sua casa, lontano geograficamente e sentimentalmente, che instaura con le altre persone che si ritroveranno sul suo cammino, rapporti fatti di sentimenti positivi, che vincono sempre sulla negatività e sulle difficoltà della vita. Voto: 7,5

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