venerdì 3 ottobre 2014

RECENSIONE - Colosseum. Arena di sangue di Simone Sarasso

Protagonisti di Colosseum, sono la costruzione del noto anfiteatro, ma soprattutto Vero, giovane britanno deportato, che arrivato nell’Urbe dopo svariate peripezie, entrerà a far parte della schiera di esseri viventi modellati ed istruiti a forza di sudore, sangue e lotte, per diventare gladiatori. Simone Sarasso nel suo romanzo ci racconta la storia di Vero, un giovane ragazzo strappato dalle terre della sua natia Britannia appena quindicenne e delle vicende che lo condussero al centro dei giochi inaugurali del Colosseo. Sarasso ha un merito, quello di riuscire a trasportarci all’interno dell’arena, anche negli angoli più bui, con una narrativa semplice, ma che non lascia niente al caso, tanto che è un trionfo di sangue e sudore; e mentre si legge tra le pagine, si riescono a percepire anche gli odori che aleggiano nell’aria. Ci fa passeggiare tra quelle pietre e dopo avercele descritte, ci pone direttamente sulle tribune a guardare, insieme al popolo romano, gli atroci giochi inaugurali, ma anche spettacoli che suscitano meraviglia. Il romanzo storico deve rispettare un equilibrio sottile, fra precisione storica ed interesse narrativo e in questo Sarasso è bravissimo. Scomoda addirittura Marziale, per descriverci le prodezze di Vero e Prisco, l’altro protagonista del libro. La trama risulta godibile e ci traina appassionatamente verso il finale.  Il romanzo è ambientato nella Roma dell’80 d.C., dove il gladiatore Vero scenderà a combattere in una delle arene più famose, ancora in piedi al giorno d’oggi. Ad assistere al suo spettacolo ci sarà tutta Roma, ma soprattutto l’imperatore Tito, che con soddisfazione, osserverà gli uomini forgiati dai durissimi allenamenti e dalla lotta, combattere nel suo magnifico gigante di marmo, che i posteri conosceranno come Colosseo. Quello compiuto da Vero, giovane uomo tutto muscoli, ma molto ingenuo, è un vero e proprio viaggio verso l’indipendenza. Un lungo cammino, pieno di insidie. Accanto a Vero, nella lotta per la libertà e la vita, c’è il gallo Prisco, suo compagno e complice nei combattimenti. Mentre Vero è un impulsivo, ed è come fuoco che scaturisce da una scintilla, Prisco è ghiaccio allo stato puro. I due si combattono, ma sono legati da una grande amicizia, se non da amore, da un rapporto di stima e solidarietà che solo, Giulia, la figlia dell’imperatore Tito, riuscirà a scalfire. Colosseum, è un romanzo avvincente, in bilico tra storia e avventura, nel quale il sudore, il sangue, il dolore, la morte e la violenza diventano spettacolo e si intrecciano in solide maglie nella trama narrativa creata da Sarasso. Ogni pagina è un passo verso l’agognata libertà che Vero sogna da quando l’hanno privato di ogni cosa, ma soprattutto della sua dignità di uomo libero. Un animo coraggioso e combattivo che lotta con tutte le sue forze pur di tornare libero e con una vita degna di esser vissuta. La storia è un concentrato di suspense, intrighi, passione e azione che ci richiamano alla memoria il grande film Spartacus. Il linguaggio di Sarasso è semplice e fluido nel raccontarci il viaggio di formazione di Vero, che lottando impara, non solo a diventare un gladiatore, ma anche un uomo. Allo stesso tempo l’autore ci trasporta nell’antica Roma, con i suoi usi e costumi di quei tempi. Ci tiene incollati alle pagine per scoprire tutta la storia di Vero, Prisco e Giulia e ci racconterà la magnificenza degli spettacoli allestiti negli anfiteatri romani. Le scenografie e le fantastiche macchine che accompagnavano le lotte dei gladiatori e delle fiere, dei martiri e dei boia. Spettacoli offerti dai potenti al popolo romano come forma di intrattenimento con le quali riuscirono a conquistare le masse, garantendosi il rispetto, la fama e il potere. Voto: 7,5

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