Secondo episodio della serie del Tribunale delle Anime e della Penitenzieria,
con di nuovo protagonisti, Marcus e Sandra. Il penitenziere e la foto
rilevatrice. Come già sappiamo dal precedente episodio, Marcus è un uomo senza
passato. Non ha identità, non ha memoria, non prova odio, ma solo rabbia e l’amore
… beh quello è un’altra storia. Ha un talento, Marcus, quello di scovare le
anomalie e di intravedere i fili che legano la trama di ogni fatto cruento.
Marcus scova il male in quelle anomalie. Marcus è un intuitivo. Sandra Vega, lavora
sulle scene dei crimini, a differenza di Marcus non ha bisogno di nascondersi,
ma delle volte lo fa, dietro la sua macchina fotografica. Perché Sandra è una foto
rilevatrice della omicidi. E’ capace di fotografare il nulla, il vuoto e
renderlo visibile. E da quei fotogrammi ricavare segni ed indizi invisibili ad
occhio nudo. Lei invece è riuscita a riemergere dal buio in cui era caduta nel
precedente episodio. Si è trasferita, è tornata alla vita, ha di nuovo un
compagno e una vita sociale. E’ così che Marcus la vede, perché in tutto questo
tempo non ha potuto fare a meno di seguirla, e di informarsi della sua vita. I due agiscono ognuno per conto proprio, anche
se il fine è il medesimo: ricucire la trama del crimine partendo dalle anomale
e dai segni, per trovare un percorso che li porti al colpevole. Ogni morte
dovrebbe avere un colpevole e per trovare quel colpevole servono indizi,
servono segni. Ma stavolta sembra quasi impossibile ricostruire i fatti. Una
giovane coppia viene ritrovata morta in una pineta. Si erano appartati alla
ricerca di intimità. Vengono aggrediti mentre si erano appena denudati, esposti
di fronte alla morte. La domanda che l’assassino pone con il suo gesto è: “Si
tratta di vero amore?” Il mostro potrebbe essere chiunque, ma la sua storia
affonda le radici in un passato recente. Questa è la storia di demoni che si
fanno il segno della croce al contrario, di una chiesa in cui il crocifisso
esposto sull’altare miracoloso, è stato inciso da un artista anonimo, che per
ispirazione aveva ucciso. E’ la storia di una favola senza i cattivi, e per
questo triste e inutile. Questa è anche la storia del bambino di sale e della
bambina di luce. Bambini di una favola cattiva. Dove il cattivo è un uomo con
la testa di lupo. Tra esoterismo e thriller psicologico, i due protagonisti si
troveranno ad indagare su un personaggio sfuggente, ma soprattutto protetto da
strane persone, che non disdegnano di uccidere chiunque si avvicini alla
verità. “Diabolus hic est”, il Diavolo è qui. Questo
è il romanzo di una follia omicida che risponde a un disegno, terribile eppure
seducente. E ogni volta che Marcus e Sandra pensano di aver afferrato un lembo
della verità, scoprono uno scenario ancora più inquietante e minaccioso. Questo
è il romanzo che leggerete combattendo la stessa lotta di Marcus, scontrandovi
con gli stessi enigmi che attanagliano Sandra, vivendo delle stesse speranze e
delle stesse paure fino all'ultima riga. Voto: 7,5
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