lunedì 5 gennaio 2015

RECENSIONE - SHIBUMI di Trevanian

“Shibumi” è un romanzo di Trevanian alias Rodney William Whitaker. Fu pubblicato per la prima volta nel 1979, e  riproposto nel 2011 per l’uscita del suo seguito, “Satori” scritto da Don Winslow, che ripropose come protagonista Nikolaj Hel, con il permesso degli eredi di Trevanian. Tutto il libro, le situazioni e il comportamento del protagonista seguono lo schema (capitolo per capitolo) con il nome giapponese del gioco del go: inizio del gioco, Fuseki; Tentativo di uscire da una situazione difficile, Sabaki; fase di stallo, Seki; sacrificio di una pedina, Uttegae; attacco senza quartiere, Shicho; le gru ritornano al nido, Tsuru No Sugomori mossa per catturare il nemico attirandolo in trappola.  Chi è Nikolaj Hel? Nikolaj è uno dei più pagati e astuti killer del mondo. E’ in grado di uccidere silenziosamente, a mani nude o con piccoli e innocui oggetti di uso quotidiano, il modo è chiamato “nudo uccidere”. Gli basta una cannuccia dell’aranciata. E’ un eccezionale speleologo e un fortissimo giocatore di Go. Figlio di una contessa russa decaduta, Aleksandra Ivanovna, Nikolaj nasce e cresce a Shangai. A casa si parlano normalmente quattro lingue: “D’amore e d’altre futilità in francese, di tragedie e disastri in russo, gli affari si facevano in tedesco e ai domestici si davano ordini in inglese. Poiché i figli dei domestici erano i suoi soli compagni di giochi, anche il cinese fu una delle lingue madre per Nikolaj, che prese l’abitudine di pensare in quella lingua perché il suo più grande timore infantile era che sua madre potesse leggergli nel pensiero e Aleksandra Ivanovna il cinese non lo sapeva.” Dopo la morte della madre viene adottato da un nobile guerriero giapponese, il generale Kawashima che lo manda a studiare in Giappone presso la casa del maestro Otake, dove oltre ad imparare il gioco del Go avrà le sue prime esperienze mistiche e comprenderà che l’uomo deve raggiungere la bellezza sotto apparenze comuni, devi divenire Shibumi. Shibumi significa comprendere più che conoscere e raggiungere la semplicità attraverso l’esperienza e la sapienza. Nikolaj è un orientale a tutti gli effetti, nonostante il suo aspetto dica tutt’altro. Si oppone ai valori occidentali come il denaro e il successo dilaganti dopo la fine della guerra. Per salvare dal disonore il suo padre adottivo lo ucciderà e passerà per questo tre anni in una cella di isolamento dove l’unica compagnia saranno dei libri in basco, e l’unico modo per non soccombere quello di impararlo a parlare. E’ un libro di difficile catalogazione. Potrebbe essere una spy story, ma è anche un libro filosofico sulla dottrina orientale, molto critico nei confronti degli occidentali. C’è la CIA, una fantomatica Casa Madre (un organismo più potente della CIA stessa, che rappresenta gli interessi dei paesi produttori di petrolio), terroristi da ogni parte, da Settembre Nero, ai Cinque di Monaco, all’IRA fino ai terroristi baschi. Il romanzo spazia in continenti ed epoche diverse. Nikolaj Hel si troverà costretto a rivedere il suo pensionamento, lasciando il suo castello nei paesi baschi per riprendere il suo vecchio mestiere di killer perché lui è un uomo d’onore e i vecchi amici vanno aiutati e le promesse mantenute. Voto: 7,5

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