lunedì 23 marzo 2015

RECENSIONE – I segreti di Gray Mountain di John Grisham



Nuovo legal thriller per John Grisham, che del genere è un maestro, vista l’esperienza maturata direttamente sul campo. Il romanzo è ambientato negli Appalachi, la catena montuosa situata nella parte orientale degli Stati Uniti, che è anche una delle zone più economicamente a basso reddito dello Stato. Protagonista è Samantha Kofer. Samantha è un avvocato, fino a quel momento ha lavorato per uno dei più grandi studi legali di New York, il suo lavoro consisteva nel leggere, controllare e definire contratti per la vendita e l’acquisto di grandissimi immobili. Un lavoro noiosissimo, ma pagato benissimo, ma a costo di grandissimi sacrifici in fatto di libertà personale. Ma la situazione temporale è quella del fallimento della Lehman Brothers che erogava mutui a go-go nel 2008, quindi Samantha si ritrova dal giorno alla notte senza più lavoro. L’unica opportunità che le si presenta davanti è quella di andare a lavorare in modo del tutto gratuito, presso un’organizzazione senza scopo di lucro, in modo da mantenere almeno la sua assicurazione sanitaria e l’opportunità, un giorno, di rientrare al suo vecchio ufficio. L’opportunità gliela concede Mattie Wyatt, che fa parte di uno studio di assistenza legale, a Brady in Virginia, un piccolo centro con pochi abitanti sui Monti Appalachi. La maggior parte delle cause verte contro le industrie del carbone, che da quelle parti la fanno da padrone. Lì Samantha troverà Donovan, nipote di Mattie, avvocato indipendente, specializzato nelle cause di risarcimento milionarie contro le grandi industrie carbonifere. Sam si ritrova anni luce dal suo lavoro svolto nella Grande Mela, ma si farà prendere dal fascino del vero lavoro di avvocato. Nell’aiutare Donovan, Samantha scoprirà i segreti della cittadina, e tutelando i clienti si scontrerà anche lei contro i colossi dell’industria carbonifera, che oltre ad avere un immane potere, sono anche aiutati da politici e forze dell’ordine corrotte. Anche le persone sono molto restie a denunciare i soprusi, perché le compagnie, forti dei loro appoggi, sono disposte a violenze e omicidi, per continuare a tutelare i loro interessi. Siamo di fronte ad un classico legal thriller, dai meccanismi super oliati, con il debole, rappresentato da Samantha, che si scontra con il forte, rappresentato dalla grande industria del carbone. Ma insieme a questo c’è anche la denuncia del Grisham più politico, coinvolto anche dal punto di vista sociale, con la denuncia dei disastri ecologici provocati da questi colossi, e con la rappresentazione delle dure condizioni di vita degli abitanti e dei lavoratori di quelle zone. Considerato dal Washington Post in termini lusinghieri, che lo ha definito un romanzo importante e arrabbiato, con l’autore in grado di denunciare i mali di una società corrotta e corruttibile, senza mai perdere di vista l’intrattenimento del lettore. La scrittura scorrevole di Grisham aiuta. Aiuta anche il linguaggio molto facile utilizzato per spiegare le varie fasi processuali. Infatti il romanzo non è infarcito di termini legali, e quelli relativi all’estrazione del carbone, ci vengono debitamente spiegati all’inizio del romanzo. Voto: 7/8

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