Primo capitolo de “Il quartetto
della sposa”. Questa è la storia di 4 amiche. Quelle vere, quelle “per la
pelle” che non si lasciano mai, nemmeno un secondo. E’ la storia di MacKensie,
Emma, Laurel e Parker dei loro sogni di bambine divenuti realtà. Sono quattro
donne, quindi quattro storie e questa è la prima. Ognuna delle quattro donne ha
una funzione diversa in una società di wedding planner, Mac è la fotografa,
Emma la fiorista, Laurel la pasticcera e Parker la risolvi problemi. Svolgono
il loro lavoro presso Villa Brown, di proprietà di Parker e di suo fratello
Delaney, eredità dei loro genitori, periti in un incidente stradale. La protagonista
del primo capitolo è Mac. Mac è una persona particolare, figlia di due genitori
a dir poco strani. Suo padre è assente da sempre, e l’unica cosa che è capace a
fare, è farle, fin da quando era piccola, dei regali costosi. Sua madre invece
è un capitolo a parte. E’ una donna che vuole tutto accentrato su se stessa,
tanto da sovrastare la figlia con le sue incredibili richieste, spesso di
denaro, estremamente infantile,
egoista ed egocentrica. Sembra non fregarle nulla di quello che sua
figlia prova, lei è sempre quella al primo posto. Colleziona una invidiante
lista di mariti e quindi di divorzi con altrettante scenate, mobili rotti e
cocci da raccogliere, sempre dalla figlia. La storia si apre con un flashback.
Mackensie e le altre sono ancora bambine, e nei loro giochi ricorreva spesso “Matrimonio”.
Le quattro utilizzavano quello che capitava loro tra le mani, per officiare un
rito matrimoniale più veritiero possibile. Abiti, animali e fratelli
recalcitranti, tutti precettati per rappresentare un matrimonio con i fiocchi. Ma
Mac non ne poteva più di indossare il vestito di Biancaneve, che oltretutto le
faceva prurito, quindi con l’ultimo costoso regalo di suo padre, una Nikon
professionale, si impose come fotografa del gruppo e riuscì a fotografare un
bellissimo attimo, dove le tre travestite sembravano veramente far parte di un
corteo nuziale, e una farfalla blu si era posata sul bouquet improvvisato,
della sposa improvvisata. Ora sono grandi e il sogno è diventato realtà, una
realtà che si chiama Promesse e che da loro da vivere. Le persone si rivolgono al
loro per rendere il loro matrimonio un giorno indimenticabile. Nella
preparazione di uno dei tanti eventi che “Promesse” propone, c’è il matrimonio
di Sherry Maguire da progettare e organizzare. Questo è il modo in cui Mac e
Carter riescono a conoscersi. Lui è un professore di letteratura un po’
imbranato, tanto che il loro primo incontro è dovuto ad una testata contro un
mobile, ma è anche un uomo buono e soprattutto gli piace ciò che fa, tanto da
aver rinunciato a proposte molto più interessanti nell’editoria a New York.
Scopriamo i due protagonisti a poco a poco. Mac è una persona che ha poca
fiducia in se stessa e nella sua capacità di portare avanti una relazione,
visti i genitori che si ritrova, ma piano piano Carter riuscirà a penetrare la
sua scorza… Carter invece è un timidone ed imbranato, soprattutto nelle
relazioni interpersonali, che non siano quelle tra professore e studente, ma
sembra che Mac sia proprio la donna che fa per lui; d’altronde ha una cotta per
lei dai tempi della scuola, è il loro incontro non è qualcosa al di fuori dal
comune che potrebbe segnare il loro destino? Il libro come, come tutti i
romance della Roberts, ha il classico lieto fine del “tutti vissero felici e
contenti”, però la Roberts è una volpona nel suo mestiere, e anche in questi
romanzetti (ha scritto di meglio) si vede la sua stoffa. Anche con storie trite
e ritrite, che non hanno granché di originale, riesce comunque a farti scappare un sorriso od
una lacrimuccia, soprattutto ad una romanticona come me. Quindi il libro
assolve al suo dovere; intrattenere una donnuccia piagnucolosa in una serata
invernale, con tanto di copertina, divano e cioccolato caldo. Voto: 6+
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