giovedì 12 novembre 2015

RECENSIONE – Il quartetto della sposa. La sposa in bianco vol. 01 di Nora Roberts



Primo capitolo de “Il quartetto della sposa”. Questa è la storia di 4 amiche. Quelle vere, quelle “per la pelle” che non si lasciano mai, nemmeno un secondo. E’ la storia di MacKensie, Emma, Laurel e Parker dei loro sogni di bambine divenuti realtà. Sono quattro donne, quindi quattro storie e questa è la prima. Ognuna delle quattro donne ha una funzione diversa in una società di wedding planner, Mac è la fotografa, Emma la fiorista, Laurel la pasticcera e Parker la risolvi problemi. Svolgono il loro lavoro presso Villa Brown, di proprietà di Parker e di suo fratello Delaney, eredità dei loro genitori, periti in un incidente stradale. La protagonista del primo capitolo è Mac. Mac è una persona particolare, figlia di due genitori a dir poco strani. Suo padre è assente da sempre, e l’unica cosa che è capace a fare, è farle, fin da quando era piccola, dei regali costosi. Sua madre invece è un capitolo a parte. E’ una donna che vuole tutto accentrato su se stessa, tanto da sovrastare la figlia con le sue incredibili richieste, spesso di denaro, estremamente infantile, egoista ed egocentrica.  Sembra non fregarle nulla di quello che sua figlia prova, lei è sempre quella al primo posto. Colleziona una invidiante lista di mariti e quindi di divorzi con altrettante scenate, mobili rotti e cocci da raccogliere, sempre dalla figlia. La storia si apre con un flashback. Mackensie e le altre sono ancora bambine, e nei loro giochi ricorreva spesso “Matrimonio”. Le quattro utilizzavano quello che capitava loro tra le mani, per officiare un rito matrimoniale più veritiero possibile. Abiti, animali e fratelli recalcitranti, tutti precettati per rappresentare un matrimonio con i fiocchi. Ma Mac non ne poteva più di indossare il vestito di Biancaneve, che oltretutto le faceva prurito, quindi con l’ultimo costoso regalo di suo padre, una Nikon professionale, si impose come fotografa del gruppo e riuscì a fotografare un bellissimo attimo, dove le tre travestite sembravano veramente far parte di un corteo nuziale, e una farfalla blu si era posata sul bouquet improvvisato, della sposa improvvisata. Ora sono grandi e il sogno è diventato realtà, una realtà che si chiama Promesse e che da  loro da vivere. Le persone si rivolgono al loro per rendere il loro matrimonio un giorno indimenticabile. Nella preparazione di uno dei tanti eventi che “Promesse” propone, c’è il matrimonio di Sherry Maguire da progettare e organizzare. Questo è il modo in cui Mac e Carter riescono a conoscersi. Lui è un professore di letteratura un po’ imbranato, tanto che il loro primo incontro è dovuto ad una testata contro un mobile, ma è anche un uomo buono e soprattutto gli piace ciò che fa, tanto da aver rinunciato a proposte molto più interessanti nell’editoria a New York. Scopriamo i due protagonisti a poco a poco. Mac è una persona che ha poca fiducia in se stessa e nella sua capacità di portare avanti una relazione, visti i genitori che si ritrova, ma piano piano Carter riuscirà a penetrare la sua scorza… Carter invece è un timidone ed imbranato, soprattutto nelle relazioni interpersonali, che non siano quelle tra professore e studente, ma sembra che Mac sia proprio la donna che fa per lui; d’altronde ha una cotta per lei dai tempi della scuola, è il loro incontro non è qualcosa al di fuori dal comune che potrebbe segnare il loro destino? Il libro come, come tutti i romance della Roberts, ha il classico lieto fine del “tutti vissero felici e contenti”, però la Roberts è una volpona nel suo mestiere, e anche in questi romanzetti (ha scritto di meglio) si vede la sua stoffa. Anche con storie trite e ritrite, che non hanno granché di originale,  riesce comunque a farti scappare un sorriso od una lacrimuccia, soprattutto ad una romanticona come me. Quindi il libro assolve al suo dovere; intrattenere una donnuccia piagnucolosa in una serata invernale, con tanto di copertina, divano e cioccolato caldo. Voto: 6+

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