Quando ho finito questo romanzo
ho pensato che era difficile lasciarlo andare. Con pochi libri mi è successa questa cosa, significa che il
testo mi ha lasciato veramente qualcosa. Il libro “Nord e Sud” è stato scritto
da Elizabeth Gaskell nel 1854, ma lo trovo tuttora attualissimo. Fu pubblicato
a puntate sulla rivista di un certo Dickens che fu anche il fautore del cambio
del titolo. La sua scrittrice lo avrebbe titolato con il nome della sua eroina,
Margaret Hale, ma Dickens glielo sconsigliò e propose Nord e Sud, scelta alla
fine azzeccatissima. Siamo in piena rivoluzione industriale. Margaret ha
vissuto finora tra la casa di Londra di sua zia Shaw, con sua cugina Edith, abbastanza ricche da
poter frequentare le persone giuste, e la sua casa di Helton nel sud rurale.
D’un tratto le crolla il mondo addosso. Dopo il matrimonio di Edith si
trasferisce definitivamente ad Helton, ma suo padre, titolare della canonica
del villaggio, perde la sua fede ed è costretto a diventare un civile e a
lasciare la canonica. L’unico posto dove riuscirà a trovare lavoro è
Milton-Northern, popolosa città manifatturiera del Nord. Quindi si trova
bruscamente immessa nel nuovo mondo, e per molti aspetti irriconoscibile,
prodotto dall’industrializzazione. La famiglia Hale, coltiva valori
tradizionali, è totalmente estranea alla frenetica vita del centro industriale,
alla nascente lotta di classe fra padroni e operai, all’inquinamento e al
degrado sociale. Ma nonostante tutto Margaret sa adattarsi e stringe presto
amicizia con Bessy Higgins, una ragazza che lavorando in fabbrica ha
somatizzato una malattia ai polmoni, e con suo padre Nicholas, sindacalista
convinto, impegnato nel movimento operaio. Prendendo a cuore la famiglia
comincia a coltivare degli interessi fino a qual momento a lei sconosciuti.
Complesso si rivela da subito il suo rapporto con John Thornton, allievo di suo
padre, e padrone di uno dei più importanti cotonifici di Milton. Margaret è
combattuta tra l’ostilità verso l’industriale e l’ammirazione verso le sue
capacità. Considerando che il romanzo è stato scritto nel 1854, non posso non
dire che siamo ai livelli di Jane Austen e delle sorelle Bronte. E chi come me
ha amato “Orgoglio e pregiudizio” piuttosto che “Jane Eyre” non può, non
innamorarsi alla follia di Margaret e John, protagonisti di Nord e Sud. Una
scrittura d’altri tempi, un piacere insperato, perché oggi non sono molte le
autrici che riescono a rievocare quell’incanto letterario, l’elegante
romanticismo in una storia dal taglio raffinato. Questa è una storia ambientata
nello stesso periodo in cui l’autrice è vissuta e ha potuto constatare con i
propri occhi quello che succedeva e lo ha vissuto sulla propria pelle. Questo romanzo è stato a lungo snobbato
dall’editoria italiana, inspiegabilmente. Ha uno stile raffinato, elegante,
d’altri tempi. Splendidi i protagonisti, in particolar modo lui, John Thorton:
serio e affascinante, un gentiluomo che vive però a contatto con la realtà
fumosa di Milton, febbricitante città manifatturiera, che snobba i
“gentiluomini” non ritenendoli alla sua altezza, lui è semplicemente un “uomo”
che è riuscito con le sue mani a costruirsi il suo impero e non un damerino da
salotto. Dall’altra parte c’è Margaret, abituata ai tempi placidi del Sud. Una
ragazza dal carattere forte e deciso, intraprendente, che affronterà
l’improvviso e non voluto trasferimento con tenacia e con al voglia di
ambientarsi in un mondo a lei così estraneo.
Le molteplici occasioni di incontro tra i due sono caratterizzate da
caparbie prese di posizioni e fraintendimenti, giudizi affrettati e una
crescente sensazione di disagio che, si scoprirà via via, nasconde in realtà un
sentimento profondo e intenso, l’amore. Splendida l’ambientazione e la capacità
descrittiva dell’autrice. Di notevole spessore anche i personaggi secondari, in
particolar modo Nicholas e Bessy Higgins, la signora Thornton, madre fiera dal
cuore scolpito nella pietra, la viziata e petulante Fanny, i coniugi Hale,
l’apatico Henry Lennox, che a più riprese, e senza successo, tenta di fare
breccia nel cuore di Margaret. Un romanzo davvero pieno di fascino, che cattura
il lettore e lo trasporta nell’Inghilterra Vittoriana durante la Rivoluzione
Industriale, che lascia spazio non solo alle vicende dei protagonisti, ma getta
un ampio sguardo agli ormai evidenti contrasti sociali, alla situazione e allo
stile di vita della classe operaia. Un libro, quindi, che consiglio caldamente,
perché merita davvero. Consiglio anche
la miniserie tratta dal romanzo perché davvero molto fedele al libro. Voto: 8,5
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