domenica 5 gennaio 2014

RECENSIONE - IL CALICE DELLA VITA DI GLENN COOPER

Ecco qua! Anche il mitico Glenn Cooper ha gettato la penna! L'ha consegnata nelle mani di un Ghost Writer dandogli qualche spunto su come impostare la storia, lasciandolo solo in una buia stanzetta mentre lui ed il suo editore cominciavano a contare il vil denaro che avrebbero guadagnato.
Mi duole dirlo, ma è così che la vedo.
La struttura narrativa non si discosta dai precedenti romanzi, alternando situazioni storiche a quelle più moderne, e fin qui tutto ok!
Non mi soffermo nemmeno nell'obiettare il tema trattato, la ricerca del famoso Graal. Tema trito e ritrito, che francamente ha un po' rotto gli zebedei.
Protagonista della storia, anzi protagonisti, sono: Sir Thomas Mallory per il passato e Arthur Mallory per il presente (costui dovrebbe essere nientemeno che un fantomatico parente del famoso cavaliere nonché di entrambi discendenti di Re Artù, il tutto comprovato dall'avere una costola in più!).
Arthur è un tranquillo impiegato in un'azienda chimica e nel tempo libero si diverte a cercare reliquie antiche con il suo metal detector, a parte questo ha una vita inesistente. Fa parte di un gruppo di storici amanti del Graal e del suo mistero, unitosi a loro per merito del suo professore di università, Andrew Holmes.
Quest'ultimo scopre qualcosa sul Graal e sulla presunta appartenenza dell'amico alla discendenza di Re Artù e di Sir Thomas Mallory, e di come quest'ultimo fosse stato vicinissimo alla scoperta del Graal.
Ma Arthur e il suo amico non sanno di essere sorvegliati dai Khem o Quem che dir si voglia. Antica setta di chimici, occultisti, scienziati, fisici e quant'altro ci sia al mondo, interessati al Graal solo per scopi malefici.
Incredibilmente uno dei Khem è il capo di Arthur, che in combutta con altri, fa uccidere gli amici, e lo licenzia, per invogliarlo alla ricerca del Graal, e guarda caso ci riesce.
Con tutte le insidie del mondo, il nostro Arthur riesce anche a trovare il tempo di innamorarsi in un batter d'occhio di Claire, imbarcandola nel suo difficile viaggio alla scoperta del Graal.
Inizia la ricerca con gli indizi lasciati dal suo eminente parente, come una caccia al tesoro. Dovrà prima trovare Excalibur, la famosa spada di Artù, per poter poi accedere al segreto del Graal.
Da sottolineare che entrambe le storie, passata e presente, siano molto simili, caratterizzandosi per un gruppo di buoni intenti alla ricerca degli oggetti preziosi da restituire all'umanità, seguiti da un gruppo di cattivi disposti a tutto per strapparglieli.
Delle volte troppo banale, delle volte pagine fitte di commenti scientifici ai più astruse, ma soprattutto il finale, che lascia sconcertati.
Non ha niente dei vecchi romanzi di Cooper. Non c'è enfasi, non c'è thrilling, nulla... E' tutto molto scontato.
Non mi è proprio andato giù!
Il problema è che secondo me ci sarà un seguito... sperando sia migliore!
Voto: 5 (e sono buona!)

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