giovedì 11 settembre 2014

RECENSIONE – CACCIATORI DI NUVOLE di Alex Shearer

Il mondo di Christien, il nostro protagonista, è uno strano mondo. Non è il mondo come lo conosciamo noi, ma qualcosa nato dopo, sicuramente dopo qualche catastrofe. Chriestien fa parte di un nuovo popolo, figlio, forse, di popolazioni provenienti dalla Terra mediante viaggi spaziali, e lo si determina dai ricordi e dalle usanze comunque molto simili alle nostre dello stesso protagonista. Abita in una delle tante isole che fluttuano nel cielo a diverse altezze. In questo mondo il bene primario è l’acqua, perché le piogge sono scarsissime. A rimediare a questo problema ci pensano i Cacciatori di Nuvole, intrepidi navigatori del cielo, che recuperano l’acqua attraverso macchinari installati sulle loro navi celesti, risucchiandola dalle nuvole. Sono nomadi per definizione, anche se ogni tanto si fermano in qualche isola per brevi periodi. Si riconoscono subito, perché hanno delle cicatrici trasversali sul viso,  hanno molti tatuaggi e una pelle leggermente ambrata. Sarà in occasione di una sosta dei Cacciatori nella sua isola, che Christien avrà l’opportunità di conoscere Jenine, come sua compagna di scuola temporanea. La prima cotta tra i due farà da collante, e spingerà Christien a volersi unire a lei  nei loro viaggi, una vita della quale il ragazzo non sa nulla, e che vede solo sotto un aspetto romantico. Ma Christien avrà modo di capire quanto il cielo possa essere pericoloso. Nel suo viaggio incontrerà molte specie di animali che non avrebbe avuto modo di conoscere, se fosse rimasto a casa, quindi pericolose, ma anche affascinanti, per un ragazzo curioso come lui. Ma il maggior pericolo sarà rappresentato dalla presenza dell’uomo e dalle insidie presenti sulle altre isole, dove vivono persone che mal gradiscono la presenza sul loro territorio di stranieri, sia pur necessari come i Cacciatori di Nuvole. Quello che non sa Christien, è che il viaggio che sta facendo è una missione di salvataggio. Devono recuperare, dalle prigioni della peggiore delle isole, Quenant, il padre di Janine. Quenant è un’isola abitata da fanatici religiosi, e il loro credo è la “forca”. Lì, Christien, avrà modo di vivere un’esperienza che lo trasformerà in modo radicale, dandogli le chiavi di interpretazione della sua vita. “Cacciatori di Nuvole” è un romanzo d’avventura, ma anche di formazione, ambientato in un  mondo fantastico molto ben definito. In realtà è proprio la minuziosa descrizione del mondo di Christien a far partire il romanzo un po’ lentamente. Le ambientazioni sono comunque suggestive, ma allo stesso tempo, a parte il rapporto tra Christien e Jenine, non si sa in che direzione andrà a finire la storia, dove siano i conflitti, visto che tutto sommato quelli che sembrano gli ostacoli all’amicizia tra i due ragazzi, non si rivelano tali. Scuola, famiglia, società, non costituiscono un ostacolo, pertanto è evidente che la storia è incentrata sul rapporto di amicizia, forse amore, tra i due protagonisti. Il romanzo è narrato in prima persona da Christien e procede lentamente fino alla sua partenza con i Cacciatori di Nuvole. Da qui la storia cambia regime, con innumerevoli momenti di conflitto e di vero pericolo. Ma non esiste un vero nemico, quello che il libro ci vuole mostrare è la paura del diverso e appare chiaro l’intento edificante della storia, che diventa un’allegoria della lotta pacifica contro ogni genere di intolleranza e fondamentalismo. Il tono leggero, ironico e autoironico del romanzo non fa perdere l’incisività del messaggio, anzi contribuisce a rendere la “lezione” più chiara, perché il narratore non si mette mai su di un piedistallo, ma si limita a mostrare l’assurdità dei comportamenti degli isolani, dando al lettore tutti i parametri per poter effettuare le sue valutazioni. Degno di nota in questo senso è il lavoro del traduttore, che è riuscito nel non facile compito di gestire la costruzione di questo nuovo mondo pur nella necessità di adattarlo ad una lingua diversa. L’avventuroso e concitato finale, pieno di colpi di scena, porterà il lettore ad essere soddisfatto di aver letto una buona storia per ragazzi, ma abbastanza complessa da poter piacere anche agli adulti, perché l’autore non cerca nemmeno per un minuto di forzare la mano, edulcorando la realtà, ma dà ad ogni personaggio o situazione la giusta risoluzione. Voto: 7,5

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