Alan Bennett non è uno scrittore
di primo pelo, anzi. E’ un fine sceneggiatore, drammaturgo e attore britannico.
Il suo stile di scrittura è quello tipico “british”. L’umorismo, quello
intelligente, la fa da padrone e prende corpo nei dialoghi che danno voce ai
suoi personaggi. Ad attirarmi in questo libretto è stato senza dubbio il titolo
e la copertina azzeccata, con Elisabetta II in carrozza vestita in pompa magna,
con il suo sguardo che sembra che stia pensando a tutt’altro. La storia, che la
coinvolge in prima persona, è molto semplice, ma visto il personaggio, non
convenzionale. La regina Elisabetta II, per un caso fortuito, ad ottant’anni
suonati, scopre la lettura. Questa è la base della trama. Molto semplice direi.
Ma dietro c’è molto altro da scoprire, seppur questo è un piccolissimo libro
(solo 98 pagine). Per tutta la sua vita, dapprima da principessa, poi da erede
al trono ed ora da sovrana, i libri l’hanno circondata, stipati in polverose
biblioteche, in tutti i palazzi della sua dinastia, ma lei il “piacere” di
leggere non lo ha mai avuto. D’altronde una sovrana non può avere hobby, e
leggere non è agire, è lei è sicuramente una donna d’azione. La colpa di questa
“assurda” scoperta fu dei suoi adorati corgie, che scorrazzavano, in giardino e
di solito rientravano dalla porta principale. Ma quel giorno no. Si
precipitarono di corsa dietro uno dei cortili. La regina si stupì vedendo
parcheggiato di fronte alle cucine del palazzo un grosso autobus, con su scritto
“Biblioteca circolante del distretto di Westminster”. Sua Maestà, dato il
baccano provocato dai suoi cani, pensa bene di andare a scusarsi e lì conosce
il signor Hutchings, il bibliotecario, ma soprattutto Norman, un ragazzo
bruttino dai capelli rossi, che lavora nelle cucine del palazzo. Nonostante la
diffidenza la regina chiede in prestito un libro; più per gentilezza che per un
reale interesse. Ma da quel momento in poi tutto cambia. La sovrana comincia ad
appassionarsi alla lettura, e continua a tornare dapprima alla biblioteca
circolante, poi addirittura a promuovere Norman suo galoppino privato, che ha
il compito di consigliarle e recuperarle libri. L’irruzione dei libri nel mondo
di Sua Maestà crea non prochi problemi al suo segretario privato, Sir Kevin
Scatchard, uomo con una mentalità limitata, che vive nel terrore che la regina
si dimentichi o trascuri i suoi impegni di corte. «È
importante» disse Sir Kevin « che Sua Maestà non perda di vista gli
obiettivi».«Quando dice “non perdere di vista gli obiettivi”, Sir Kevin,
immagino intenda stare sulla palla. Be’, dopo esserci stata per sessant’anni,
penso di potermi guardare un po’ intorno». La regina si accorse di aver un po’
stiracchiato la metafora, ma tanto Sir Kevin non se n’era accorto. «Capisco»
disse lui « Sua Maestà deve passare il tempo».«Passare il tempo?» esclamò la
regina. «I libri non sono un passatempo. Parlano di altre vite. Di altri mondi.
Altro che far passare il tempo, Sir Kevin; non so cosa darei per averne di
più».
D’altronde però Sir Kevin non ha tutti torti. Non passa molto tempo, che la
regina non inizi a trovare sempre più noiose le sue incombenze, che le portano
via il tempo per leggere. Molto divertenti i dialoghi che Sua Maestà tende a
proporre alle sue dame di compagnia o ai vari primi ministri e capi di stato in
fatto di libri e di autori. Il punto importante del libro è la prospettiva
della sovrana che cambia, e si trasforma in una persona normale. Il suo
rendersi conto di aver guardato il mondo, fino a quel momento, da una
dimensione diversa, ed ora si trova ad avere una curiosità per tutto quello che
è al di fuori del contesto dei suoi obblighi, in tutte le sue forme. E i libri
possono darle delle risposte, che non ha mai ricevuto da nessuno. Inoltre
Bennett ci regala un libro che parla di altri libri, che ci indica autori,
creando un’ideale biblioteca. La scrittura è semplice e scorrevole, ma il
personaggio della sovrana ha una personalità particolare, divisa tra
contemplazione e azione. Non manca il colpo di scena finale, di questo libretto
che fa sorridere e ci regala un personaggio così particolare, da sperare che la
vera Elisabetta II, sia veramente così.
Voto: 8
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