lunedì 3 agosto 2015

RECENSIONE - La verità delle ossa di Kathy Reichs



Nuovo capitolo della serie di Temperance Brennan … se non erro dovrebbe essere il capitolo n. 22. Per Temperance le ossa, come sanno tutti i suoi cultori, non hanno segreti, e non mentono mai, dicono sempre la verità. Soprattutto se ad esaminarle sono delle persone che lo fanno con cognizione di causa. E chi meglio di Tempe Brennan? Ma questa volta la troviamo incagliata in una serie di problemi, che rendono la sua indagine molto diversa da altre da lei seguite. Tempe si trova alle prese con un caso di vecchissima data, come le capita spesso. A portarla alla revisione di un caso senza nome è una donna dai capelli di un colore improbabile, tale Hazel “Lucky” Strike che di mestiere fa il “cibersegugio”, una specie di detective improvvisata della rete, che tenta di abbinare ossa a persone scomparse. Hazel ha ritrovato in un bosco un registratore vocale, dove si sente una ragazza terrorizzata con altre persone. Tutto fa supporre che la ragazza sia stata prigioniera, torturata e poi uccisa. Hazel è convinta che i resti rinvenuti da Tempe, tre anni prima (solo un tronco senza testa, ne arti) sia Cora Tegue, la stessa della voce registrata che le ha fatto ascoltare. Ma di Cora Tegue, nessuno ha fatto denuncia di scomparsa e la sua famiglia non è di quelle a cui piace parlare. Fanno parte di una confraternita cattolica estremista, e secondo il capofamiglia la figlia era una povera peccatrice scappata con un poco di buono. Tempe, non sa se credere o no ad Hazel Strike, ma dopo aver effettuato svariate indagini con la collaborazione di uno sceriffo locale, si convince che effettivamente qualcosa di macabro e sinistro sia successo e che altre persone siano morte, e altre potrebbero morire. Tra culti satanici, estremismi, e avvenimenti anomali, Brennan svolgerà le sue indagini senza mai indietreggiare, con ad aleggiare tra i suoi pensieri la domanda che il “lieutenant” Andrew Ryan le ha fatto nello scorso capitolo: “Mi vuoi sposare?” A differenza della Cornwell la Reichs adora ancora scrivere di suo pugno e nonostante i suoi libri siano numerosi, ogni volta ci regala una storia plausibile. Bene l’intreccio giallo, bene le gag che ogni tanto compaiono, carini i riferimenti alla serie televisiva Bones, nata proprio dai suoi romanzi. Scritto bene, scorrevole come sempre, questa volta non ci sono nemmeno i classici riferimenti anatomici che non essendo una studente di medicina, mi fanno impazzire. Quindi bene, lo consiglio agli amanti del genere e soprattutto a quelli della Reichs e di Tempe Brennan. Voto: 7

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