lunedì 5 febbraio 2024

RECENSIONE - Berlino brucia. Un'indagine di Gereon Rath di Volker Kutscher

Volker Kutscher oltre ad essere stato un giornalista, è uno scrittore tedesco, molto molto bravo nel raccontare la storia della sua Germania nel periodo della Repubblica di Weimar. Infatti il suo protagonista, il commissario Gereon Rath, vive nella Berlino tra il 1929 e il 1934.
In Italia, dei primi tre libri, è stata trasmessa una serie tv famosa e di successo con il titolo tratto dal primo libro della saga, Babylon Berlin.
In effetti in quegli anni, Berlino doveva essere una vera e propria Babilonia. Reduci da una guerra che aveva succhiato sia linfa vitale che denaro, con la gente stufa di stringere la cinghia e con i nazionalisti che ringhiavano al mondo intero che di importante c’era solo la loro patria che doveva tornare a dominare il mondo.
La storia di questo quinto capitolo, inizia con Gereon alle prese con i festeggiamenti del famoso Carnevale di Colonia. Siamo nel 1933, alla vigilia di quelle votazioni di marzo che tutti pensavano fossero importanti per far fuori Hitler e i suoi nazionalisti, e lo sarebbero state, ma al contrario.

Suo padre lo vuole accanto a lui e alla sua politica che pubblicizza Konrad Adenauer, ma Gereon non si è mai interessato di politica e poi lui adesso abita a Berlino. Dopo una notte brava, viene bruscamente richiamato all’ordine. Deve rientrare, il Reichstag è stato incendiato e tutte le forze di polizia si devono mobilitare per la caccia agli attentatori. Per le SA di Göring è un complotto dei comunisti. Böhm all’inizio, però, lo trattiene alla sezione omicidi perché c’è un senzatetto, ex soldato, morto in circostanze strane, e lui e Gräf dovranno indagare su questa morte.
Sia Gereon che Charly, la sua fidanzata, e quasi moglie, vista la vicinanza del prossimo matrimonio, sentono che il loro lavoro sta cambiando. Le camicie brune sono dappertutto, e se prima erano la cosiddetta Polizia Ausiliaria, ora di ausiliario non hanno proprio niente e decidono anche i compiti che spetterebbero alla polizia prussiana.

Charly vede che non c’è più rispetto nemmeno per dei vecchi capi della polizia come Weiß o Böhm ed è cosciente, forse più di Gereon, che nelle forze di polizia ormai i nazisti si sono infiltrati nei posti di comando, come la sua commissaria capo, e che indietro non si potrà tornare tanto facilmente, ma soprattutto non si sa dove Hitler e il suo governo porteranno la Germania.
Gereon non le racconta nulla, ma anche lui ha dei grossi problemi. La polizia politica ha spostato praticamente tutti a interrogare gente presa per strada dalla polizia ausiliaria, con la scusa che siano dei complottisti comunisti, e che lui non può più indagare nemmeno su un vero omicidio. Anche se, come gli spiegano: “Era solo un senzatetto!”

I gialli di Kutscher sono veramente completi e coinvolgenti, uniscono al classico giallo una completa analisi storica di un periodo tremendo per la Germania.
Tutti i personaggi vengono raccontati in tutte le loro sfaccettature, soprattutto quando dialogano con sé stessi, nei propri pensieri. Hanno un dialogo di sottofondo che approfondisce il loro ritratto psicologico. Poi c’è Berlino, con tutte le sue descrizioni, protagonista lei stessa, dipinta da Kutscher come una città divisa in preda al caos politico e sociale, in uno dei periodi più bui della storia tedesca.
Il protagonista è alle prese con le tensioni politiche che ci sono all’interno delle forze di polizia e la sua lotta interiore per risolvere i crimini, quelli veri, e proteggere chi ama. Tutto è amplificato dalle sue emozioni contrastanti e dalle sfide personali che mette in campo per riuscire a essere in pace con sé stesso.

La trama è avvincente e piena di colpi di scena. Si sente la cupezza del periodo in ogni pagina che mantiene alta la tensione e la voglia di vedere cosa succederà alla fine.
Berlino brucia non è solo un libro giallo, è un libro che ci parla anche del lato politico, delle tensioni sociali di un’epoca di subbuglio storico. Kutscher si conferma un bravissimo scrittore nel combinare la storia, le indagini e una caratterizzazione riuscitissima dei protagonisti, che interagiscono anche con personaggi storici veramente esistiti, rendendo il tutto una storia coinvolgente e affascinante.

Silvia Marcaurelio


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