lunedì 5 febbraio 2024

RECENSIONE - Un ultimo istante di paura di Alex Finlay


 

Alex Finlay torna sulla scena in forma smagliante con il nuovo thriller Un ultimo istante di paura e in scena torna anche la detective dell’FBI Sarah Keller.

Dopo il successo de Il turno di notte Finlay ci delizia con una nuova e coinvolgente storia tutta da scoprire pagina dopo pagina.

La prima scena ci immette direttamente nel vivo della storia. Quasi tutta la famiglia Pine viene trovata morta, uccisa nel sonno, da quella che sembrerebbe una fuga di gas, nell’appartamento preso in affitto a Tulum, in Messico mentre erano in vacanza.

Quasi l’intera famiglia perché a sopravvivere sono i due fratelli più grandi che si trovavano in posti diversi: Danny, è in carcere a scontare la sua pena per l’omicidio della sua fidanzata Charlotte, e Matthew, alla New York University.

La storia dei Pine viene ricostruita in una sorta di alternanza di voci, capitolo dopo capitolo, ognuno ci parla di sé, raccontando la storia del “prima” della tragedia.

Evan Pine, il padre, è convinto che suo figlio Danny sia innocente, e che sia stato accusato ingiustamente e perde tempo, denaro e lavoro alla ricerca della verità.

Matt è il secondogenito che da tempo ha rotto con la sua famiglia, non va d’accordo con suo padre, un po’ per gelosia, un po’ perché lui pensa che suo fratello sia veramente colpevole; è convinto di averlo visto trasportare il corpo della fidanzata su una carriola la sera dell’omicidio.

Maggie è la sorella geniale, quella che aiuta il padre a indagare e a trovare nuovi appigli per cercare di far ottenere a Danny la grazia da quando era una bambina. È il fulcro della famiglia, è quella che crea il collante.

Olive, la madre, è disperata per quel figlio in prigione e per quello che non ha più rapporti con la famiglia. Cerca di sostenere suo marito Evan in tutto quello che fa, anche se la stanchezza la porta in bilico tra scelte passate e il presente che sta vivendo.

E poi c’è Danny, che di quella sera dell’omicidio della sua fidanzata non ricorda nulla, ma si è autoaccusato del delitto; non vuole vedere nessuno, ha tagliato i ponti con la famiglia, preferisce non vederli, perché sa di averli delusi tutti e perché non uscirà mai di prigione.

Sarah Keller dovrà cercare di dipanare la matassa di informazioni che ha in mano, da una parte per cercare di aiutare Matt Pine e dall’altra per far sì che la sua indagine sulla società Marconi LLP, per un presunto riciclaggio di denaro dei cartelli messicani della droga, non vada a incastrarsi in qualche situazione che le faccia perdere anni di lavoro. Sembrerebbe, infatti, che le due indagini possano essere correlate tra loro.

A dare forza, o ad inquinare le indagini, ci si mettono anche due registi, gli Adler, che all’epoca dell’omicidio di Charlotte, costruirono un documentario sull’innocenza di Danny e che vorrebbero continuare a guadagnare sulla storia, e girare un sequel di Una natura violenta.

Oltre agli Adler, ci sono anche altri personaggi comprimari che risultano molto importanti all’interno della storia e che fungono da legame tra la famiglia. Ci sono gli amici universitari di Matt, la banda dell’Isola dei Giocattoli Disadattati, che saranno di grande aiuto al protagonista a non sentirsi solo e abbandonato: Ganesh, Kala, Woo-Jin, Sofia e Curtis. Noah Brawn, vecchio fidanzato di Olivia, nuovo governatore del Nebraska, che ha appena sostituito il vecchio e corrotto governatore Turner.

Pagina dopo pagina, racconto dopo racconto, Finlay ci porta a dipanare la matassa della storia, portandoci ora ad un colpevole, per poi scoprire, che non è così, ad un altro fino alla conclusione del caso.

I personaggi sono ben costruiti, ognuno ha la sua voce e anche la sua psicologia. A far da sfondo le grandi città come New York e Chicago o la provincia americana con tutta la sua spietatezza, dove gli sguardi e i chiacchiericci delle persone vengono a mano a mano ingigantiti e il disprezzo cresce, anche senza una ragione di fondo.

Il romanzo è avvincente e riesce a coinvolgerci fino alla fine con una trama ben congegnata e fitta di colpi di scena.

Consigliatissimo!

Silvia Marcaurelio

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