Le regole dello Shangai ha per protagonisti una ragazza gitana in fuga da una famiglia che vuole imporle un matrimonio non desiderato con un uomo molto più anziano e un orologiaio che vive di tanto in tanto in campeggio in montagna, vicino al confine, forse croato, sloveno o austriaco.Al riparo dal freddo e dal mondo, i due dialogano sugli uomini e sulla vita: la ragazza, che nella sua comunità di origine ha addestrato un orso e un corvo, crede nel destino e nei segni; l’anziano si sente un ingranaggio del mondo, che interpreta secondo le regole dello Shangai, come se giocare fosse un modo per mettere ordine.
L’orologiaio accoglie la ragazza e la protegge da oscuri personaggi che vagano per la montagna. Inizia così una strana amicizia, un’intesa che durerà a lungo, anche da lontano, e modificherà l’esistenza di entrambi.
Lui cerca una sistemazione definitiva per questa ragazza in cerca di sicurezza e di un futuro migliore, una possibile migrante come tanti di quelli che oggi seguono la rotta balcanica.
Ma il protagonista non è semplicemente un appassionato di montagna, è parte attiva di una rete di reclutatori di spie, con le sue regole ferree e le sue complesse dinamiche. Ma in questo caso tenta un'eccezione: sistemare questa ragazza senza strumentalizzarla o sfruttarla come possibile informatrice.
Quando la ragazza stessa scopre le trame di questo gioco, entra, quasi come per una sorta di restituzione dell'aiuto ricevuto, a far parte di questo ingranaggio occulto.
La comunicazione tra la ragazza, ormai diventata donna e adulta, e l’anziano orologiaio, che continua a passare, di tanto in tanto, settimane in tenda, nascosto sulle montagne, continua con lettere che chiariscono la complessa trama degli eventi.
Le regole dello Shangai è un romanzo breve ma denso, fondato inizialmente sul dialogo tra i protagonisti e, successivamente, sullo scambio epistolare. Nulla è scontato nella narrazione, che si tinge di giallo e ci fa rivivere un’atmosfera da guerra fredda.
Maria Lombardi
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