Con il secondo capitolo della saga dei Vanir e dei
Berseker, torniamo a parlare degli dei Asi e Vanir, in un miscuglio di cultura
celtica e dei nordici.
Questa volta lo facciamo attraverso Ruth, che altro
non è che la migliore amica di Aileen, la protagonista del primo libro della
serie, “Il libro di Jade”. Ruth è solo un'umana, che si ritrova coinvolta in un’avventura
incredibile. I Vanir sono potenti, belli, muscolosi, temono la luce del sole e
si nutrono del sangue della propria compagna di vita. Con la comparsa di
Aileen, il suo Caleb può finalmente tornare alla luce del sole. I Berserker
sono umani molto forti in grado di trasformarsi in mezzi lupi. La vita di Ruth
cambia improvvisamente quando i ricordi dell'infanzia tornano a tormentarla e
lei ricomincia a sentire strane voci nella sua testa. Suo padre e sua madre la
consideravano posseduta da Satana e quindi la sottoponevano a duri esorcismi.
Fuggita alla maggiore età, fino a poco prima non faceva che bere e prendere dei
tranquillanti per sfuggire alle voci nella testa. Ma grazie all'aiuto del clan
dei Berserker, la ragazza scopre di non essere pazza, ma di essere la Cacciatrice, figlia della Dea
Nerthus, colei che deve guidare le anime nell'aldilà, quindi diventerà
immortale. Ma il destino ha in serbo per lei altre sorprese, come le attenzioni
del possessivo Berserker sciamano Adam, che prima la odia oltre ogni dire e poi
la ama sopra ogni cosa.
Ero rimasta quasi soddisfatta dal nuovo mondo
descritto da Lena Valenti nel primo volume della
serie, Il libro di Jade. Non tutto era nuovo,
visto che somigliava molto al mondo creato dalla Adrian, ma i protagonisti non mi erano sembrati
malvagi.
Io se fossi stata Lena Valenti, ma non lo sono, avrei
concluso la saga con il primo libro, ma invece ho scoperto che i libri saranno
cinque. Ogni libro di questa saga sarà concentrato su una coppia: il primo volume era sul Vanir Caleb e la ibrida
(mezza Vanir, mezza Berseker) Aileen, mentre “Il libro di Ruth” si concentra
sul Berserker Adam e la sacerdotessa umana Ruth. Poi ne verranno altri, e forse
si intuisce già al termine di questo volume chi saranno i prossimi
protagonisti.
Terminare la lettura de “Il libro di Ruth” è
stata un'impresa: 500 pagine di scene piccanti e 200 di azione. Mi
sembrava di rileggere il primo libro, ogni evento si è ripetuto con i nuovi protagonisti: l'innamoramento,
le liti, l'attrazione, il pericolo ed infine la loro unione. Sapevo già tutto
il finale e ogni risvolto dall'inizio della lettura. Tutto molto scontato,
tranne forse un piccolo colpo di scena alla fine per l'uscita di scena di un
personaggio che forse era uno dei più simpatici. Ho trovato ridondanti e ripetitive le pagine di descrizione
degli impossibili sentimenti
contrastanti di Adam e Ruth. La spiegazione del motivo delle loro azioni
e parole, scritte per lunghissime pagine. Ho avuto la sensazione che fossero
state scritte solo per allungare il
libro. Senza contare tutte le scene assurde che mi hanno fatto ridacchiare, come la cerimonia di
iniziazione della Cacciatrice o la solita battaglia finale che si riduce a 10
pagine su 672 in cui a tutti i nemici viene tagliata la testa.
Avevo preferito come protagonisti Caleb e Aileen de “Il libro di Jade”. Forse l’unico personaggio
accettabile è proprio Ruth, che non è
mai buonista, sempre tagliente e molto sfacciata, tanto da rispondere alla dea
Nerthus e a sua figlia Freyja. Adam non mi è dispiaciuto, però questi uomini sono
sempre troppo belli, troppo perfetti, troppo tutto. Sono curiosa di cosa
riuscirà a fare l’autrice per la storia di Deanna e Menw, la coppia che più
strana e burrascosa delle altre. L’autrice
ci ha fatto capire che tra di loro c’è stata una lite molto forte, centinaia di
anni prima. Ma i due non sono riusciti a dimenticare, più che altro Deanna non
è riuscita a dimenticare. Ma di solito il lieto fine è assicurato.
Già non ho leggo con entusiasmo questo nuovo genere fantasy erotico, quindi leggere
de “Il libro di Ruth” ha diminuito ancora la volontà di
lettura di questo genere, anche se continuerò a leggere la saga dei Vanir, voglio proprio vedere dove vuole andare a parare
l'autrice.
Voto: 5
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