Inizio con il dire che questo
libro mi ha lasciata un po’ perplessa. Il motivo è semplice: nelle prime 130
pagine di indagini non se ne parla. Troviamo Il commissario Miceli alle prese
con l’impatto emotivo causato dall'avvicinarsi della pensione, che scopre che a
succedergli sarà Grazia Bruni. Quest’ultima suscita la gelosia delle mogli di
Petri e dello stesso Miceli che complottano per renderle la vita più semplice.
Così fra scaramucce familiari, notti passate sul divano e tentativi di
riconciliazione, scopriamo un Petri inedito e molto disinibito. Nello stesso
tempo, il commissario Miceli accusa un fastidio alla prostata che lo costringe
a peregrinare fra ospedali e farmacie, accompagnato dell’ex magistrato a cui
prende paura e si converte di nuovo all'uso della pipa e all'acqua naturale. Ormai
in odor di pensione, il commissario Miceli, che, sarebbe felice di chiudere la
carriera in tutta calma e serenità, l’ultima cosa che si aspetta a due
settimane dal meritato riposo è che proprio il suo più caro amico, Petri, gli
piombi in ufficio con una rogna.
Ma Petri, al contrario di Miceli,
non perde occasione per inseguire il colpevole di turno, e questa volta il
pretesto gli giunge davvero per caso: un ferro da stiro preso in prestito
presso un elettricista, in sostituzione di quello guasto di Anna, sul quale
spiccano alcune piccole macchioline rosse. Ruggine o sangue? Un indizio assai
labile, forse anche trascurabile, ma i due non aspettano tempo e attraverso una
rapida analisi della Scientifica, non è difficile avere la risposta: con quel
ferro da stiro è stato colpito qualcuno, forse ucciso. Da qui prende l’avvio
una complicata indagine per ricostruire a ritroso la strana storia di quel
ferro da stiro e, soprattutto, dei suoi proprietari. E’ un caso di omicidio?
Riusciranno i due a chiarire tutti gli aspetti di una vicenda intricata e
dolorosa, prima che Miceli debba passare il testimone?
I dialoghi e le atmosfere cui
l’autore ci ha abituato li ritroviamo anche in questo romanzo. Miceli e Petri
formano la solita coppia ben affiatata, ognuno preso dalle proprie
preoccupazioni, ma entrambi disposti ad andare fino in fondo per scoprire la
verità. L’ex giudice non perde ancora una volta occasione per dare sfogo al suo
anticlericalismo, almeno nell'occasione specifica fondato. Inoltre i suoi
battibecchi con la domestica Assunta, schierata dalla parte della moglie Anna,
sono delle gemme di pura comicità.
Le lettura si dimostra quindi piacevole
come sempre, ma resta quella parte iniziale di cui, francamente, mi è sfuggito
il senso.
Voto: 7,5
Nessun commento:
Posta un commento