domenica 3 novembre 2013

RECENSIONE - UNA SERA A PARIGI di NICOLAS BARREAU

La romantica Parigi fa da sottofondo alla storia dei due protagonisti. Alain, che nel romanzo è la voce narrante della storia, proprietario di un piccolo cinema d'essai, dove non si vendono i popcorn e vengono riproposti vecchi film d'autore e dove, soprattutto il mercoledì la fanno da padrone i film d'amore. E lei, che all'inizio la conosciamo come la ragazza col cappotto rosso, che si siede sempre alla fila 17, e frequenta sempre il secondo spettacolo del mercoledì.
Finalmente una sera, dopo le insistenze del suo amico Robert, un astrofisico sciupa-femmine, Alain si decide ad avvicinarla e ad invitarla a bere qualcosa. Lei timidamente accetta. Passano una bellissima serata, si raccontano tante cose e finiscono a baciarsi sotto casa di lei, sotto un albero di castagne. Sono di già innamorati. Lei però deve assentarsi per una settimana, deve andare a trovare sua zia in Britannia, ma gli da appuntamento per il mercoledì successivo al cinema. Gli lascia una lettera dove gli dice tutto ciò. Lettera che Alain conserverà con molta cura e che leggerà almeno un centinaio di volte. Lui almeno, è già innamorato.
Tutto sembra girare per il verso giusto, perché la sera dopo Alain ha la fortuna di incontrare il famoso regista americano Allan Wood e la famosa attrice francese, trasferitasi in America, Solene Avril. Gli fanno una proposta a cui non può dire di no. Utilizzare il suo cinema per delle riprese di un film "Ricordando Parigi", dietro lauto compenso e con una pubblicità gratuita che gli consentirà di riempire il cinema, dapprima di curiosi e poi di veri cultori del genere.
Se la mattina precedente si era svegliato felicissimo dopo la serata con Melanie e soprattutto dopo aver ricevuto la sua lettera,  con la consapevolezza che le riprese del film avrebbero portato qualcosa di buono, il nostro eroe, una settimana dopo è uno straccio d'uomo.
Melanie è scomparsa non si è presentata all'appuntamento fissato. Non ha più notizie di lei e non sa nemmeno come rintracciarla. Non ha un telefono, un indizio, nemmeno il suo cognome.
Comincia così una sorta di caccia al tesoro per Parigi, descritta magistralmente da Nicolas Barreau, tant'è che sembra di essere lì presenti e girare per le sue strade insieme ad Alain.
Si fanno strada una serie di supposizioni, mentre Alain si strugge per la mancanza di notizie.
Alain è un bel personaggio. Non è il classico uomo piacente e tutto muscoli. Soprattutto è un insicuro, un imbranato, ma molto dolce. Si prepara i discorsi ma inevitabilmente li dimentica, è un imperfetto, ma fa di tutto per dare il massimo.
Melanie mi è sembrata un po' vuota. Troppo sensibile, un po' retrò. Barreau nonostante tutto sa darle un tocco di credibilità.
Alla fine si scoprirà che Melanie non si è presentata al famoso appuntamento con Alain per qualcosa che gravita attorno alle riprese del film. Ma tutto si sistemerà con il solito tocco magico offertoci da Barreau.
E' un libro molto aulico, leggero e dolce. E' forse una storia improbabile, ma non impossibile e i personaggi potrebbero essere veri.
Inoltre ho apprezzato i toni di questo romanzo. Un grande amore, ma senza accenni a passioni travolgenti. Solo sentimenti.
Voto: 8

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