martedì 26 novembre 2013

RECENSIONE - LE OSSA DEI PERDUTI DI KATHY REICHS

Siamo a Charlotte. La polizia, su segnalazione di un'insegnante di passaggio, ritrova il corpo di una ragazzina sul ciglio di una strada di periferia poco frequentata. Ad occuparsi delle indagini la Dottoressa Temperance Brennan e l'agente della omicidi Slidell. Non una coppia ben assortita. 
A prima vista sembrerebbe una prostituta sudamericana, immigrata clandestinamente, investita da un'auto pirata. 
Ma non per Temperance, lei non è convinta, e pensa soprattutto alla famiglia della ragazzina, che non ne sa niente e non può neanche piangerla. Non riesce a pensare con lucidità, è preoccupata per sua figlia Kathy, lontana in Afghanistan, che non da notizie da giorni.
Nella borsetta rosa a forma di gatto della ragazzina viene ritrovato un documento appartenente ad un uomo d'affari morto mesi prima nell'incendio del suo negozio.
Chi è questa ragazzina? Che ci faceva a quell'ora di notte su quella strada poco frequentata?
Tempe vuole a tutti i costi scoprire qualcosa per dare una giustizia, seppur post-mortem, a questa vittima, forse di un complotto più vasto di quello che si pensi.
Ma ad un certo punto sarà costretta da abbandonare il caso per recarsi proprio in Afghanistan, dove avrà modo di rivedere Kathy, ma soprattutto dovrà indagare sulla morte sospetta di due civili afghani causata da un militare americano.
In un intreccio ben riuscito Kathy Reichs ci regala un'altra storia verosimile, che affronta un argomento di grande attualità.
Un difetto che imputo a questa scrittrice, che ripete ad ogni libro, è l'uso di un gergo troppo tecnico utilizzato per le spiegazioni scientifiche. Ma non è un fattore importante per la storia in se.
Nonostante gli argomenti trattati il romanzo è ben scritto e molto scorrevole. Ben strutturato l'intreccio della trama del giallo.
Voto: 7/8

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