venerdì 15 novembre 2013

RECENSIONE – L’UOMO DELLA SABBIA DI LARS KEPLER

Mikael Reider,  figlio di un importante scrittore svedese,  svanito nel nulla dodici anni prima insieme alla sorellina, riappare nei sobborghi di Stoccolma in una notte nevosa.
È in evidente stato confusionale, molto provato e denutrito, affetto da legionella e con un braccio sanguinante.
Racconta di essere stato tenuto prigioniero dall'uomo della sabbia, quello che, secondo un’antica leggenda, passa ogni sera nelle camere dei bambini tintinnando le dita di porcellana per controllare che tutti si addormentino dopo avergli  sparso sabbia sugli occhi. Ma Mikael dice anche qualcos'altro: sua sorella Felicia, è ancora viva, ed è tenuta prigioniera dallo stesso uomo della sabbia e lui deve tornare per proteggerla.
Il commissario Joona Linna è convinto che il giovane sia stato rapito da Jurek Walter, un serial killer da lui catturato esattamente dieci anni prima, all'epoca della scomparsa di Mikael.
Rinchiuso da dodici anni in isolamento nell'ospedale psichiatrico di massima sicurezza Lowenstromska (istituto simile ad un carcere), Jurek Walter è stato condannato al trattamento sanitario obbligatorio. Due omicidi gravano sulle sue spalle, ma almeno diciannove persone si teme siano scomparse per causa sua.
Una personalità destabilizzante quella di Jurek Walter, tanto che l'equipe dell'ospedale è invitata a non scambiare nemmeno una parola con il paziente, per via della sua capacità di influenzare gli interlocutori.
A stretto contatto con Jurek ci sarà Anders Ronn, nuovo responsabile del reparto dell'ospedale psichiatrico, personaggio abbastanza meschino, libidinoso e frustrato, che sottovaluterà molto Jurek.
Joona ha sempre sospettato che Jurek avesse un complice, visti i fatti successi in seguito alla sua cattura, ma non ha mai avuto modo di provarlo. In questo volume riusciremo a capire il motivo della finta scomparsa della moglie Summa e della figlia Lumi, dopo averne rivelato qualche particolare nel precedente volume “La testimone del fuoco”.
Dove è stato Mikael in questi anni? Ne aveva dodici anni quando è scomparso e ne sono passati altri dieci. E sua sorella? Riusciranno a trovarla e a riportarla alla vita normale prima che muoia di stenti o di legionella?
Per scoprirlo è necessario conquistarsi la fiducia dello stesso Jurek, sospettato di aver rapito ed ucciso altre persone. Il tempo stringe e bisogna anche ricostruire la vera identità del killer scavando nel suo passato.
Oltre al commissario Joona Linna, ritroviamo coinvolta in prima persona, Saga Bauer, bellissimo personaggio femminile un po’ complesso. Psicologicamente forte e fragile al tempo stesso, Saga viene infiltrata nel manicomio criminale dove Jurek è rinchiuso per cercare di capire dove possa essere Felicia Reider. Dovrà con le sue doti riuscire a coinvolgere Jurek e a farsi aiutare direttamente da lui. Ma riuscirà a coprire il suo passato doloroso e il suo incerto presente ad un tipo machiavellico come Jurek Walter?
Quarta avventura per il commissario di origine finlandese uscito fuori dalle pagine de “L’ipnotista”. Cinquecento pagine a ritmo serrato dove non mancano i colpi di scena. L'uomo della sabbia va dunque immaginato come un romanzo orbitale, in cui molti personaggi ruotano intorno al cattivo della situazione. Prede e cacciatori dovranno contrastare lo strapotere e il fascino di Jurek Walter, un serial killer davvero ben costruito da Lars Kepler.
Sono gli stessi autori a dettare il ritmo della lettura. Capitoli brevi, brevissimi che si divorano, leggendoli, e chiusure ad effetto per accrescerne la suspense con frasi altrettanto brevi. Grazie a questa strategia il lettore si ritrova catturato nella spirale di mistero e di pericolo.
Il lettore, come i personaggi, resta avvinto in un cerchio di vendetta e di sangue. E’ un romanzo avvincente, trascinante, agghiacciante e terribile, che fa leva sulla nostra paura più recondita, quella di perdere chi amiamo. Una delle qualità che apprezzo in maniera particolare di questo duo di scrittori svedesi è la capacità di non dipendere dal protagonista principale. Joona Linna sebbene risulti sempre uno dei pilastri dei loro thriller, in questo racconto, come accade ne “L'ipnotista”, non occupa tutte le pagine del romanzo, nonostante ci sia anche un approfondimento relativo al suo passato.
Ottime inoltre le atmosfere gelide e oscure che rendono L'uomo della sabbia, un thriller all'altezza dei precedenti romanzi dello stesso autore.
Voto: 8

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