martedì 5 agosto 2014

RECENSIONE – OMICIDIO A LUCI ROSSE di Allison Brennan

La perplessità che mi ha lasciato questo libro è una sola. In alcune parti sembra non essere il primo della serie, ma un seguito di qualcosa… Magari non per questioni centrali, ma si ha come la sensazione di alcuni riferimenti a personaggi ed eventi a loro collegati di cui non sappiamo nulla. Come il fratello in coma della collega di Will. Come è finito in coma e perché? Non lo sapremo mai. I due protagonisti non hanno nulla di originale, ma questo libro è il tipico esempio di come non si debba per forza ricercare l’originalità a tutti i costi per avere una buona lettura. La vicenda parte con un prologo, sette anni prima, dove ci spiega in poche parole quello che è il cardine della storia. Un uomo viene accusato di aver ucciso tre prostitute, ma solo alla terza viene formalmente accusato e arrestato perché per le altre o le prove erano compromesse o non c’erano. Tra i suoi accusatori c’è Robin, che durante tutto il processo ha avuto una relazione con il poliziotto a capo delle indagini Will. Dopo sette anni la storia riprende, i due Robin e Will, per questioni che sapremo solo in seguito non sono più insieme. Lei è riuscita a farsi strada. Da ballerina di lap-dance è diventata proprietaria del locale dove ballava, rendendolo un locale di lusso molto chic e ha iniziato a dipingere paesaggi particolari pieni di colore, che la stanno rendendo famosa. In un giorno qualsiasi a San Quintino, dove il serial killer delle prostitute (così chiamato ma l’autrice ci ribadirà spesso che una che balla e fa la lap dance non deve per forza essere una prostituta) è detenuto, c’è una forte scossa di terremoto. Il killer riesce a fuggire e vuole la sua vendetta. Uccidere tutti quelli che erano legati alla sua accusa, ma soprattutto ce l’ha con Robin per cui ha sviluppato una vera e propria ossessione. Quindi tutto si riapre, la storia ricomincia. Will torna a capo delle indagini, Robin torna sotto scorta, piena di paura. Il legame tra i due si rafforza di nuovo, nonostante si capirà il motivo per cui si erano separati. Molto belle alcune scene tra i due, ricche di romanticismo, ben fatte. Molto ben fatta la trama gialla. In realtà sono due trame gialle… quella principale e una secondaria connesse in qualche modo, ma parallele per altri versi e la cosa mi è piaciuta moltissimo: hai sia un cattivo le cui mosse seguire, sia un’altra parte misteriosa della vicenda da risolvere. Il cattivo invisibile sarà un caso a se … è molto difficile da indovinare, il problema è nelle poche motivazioni per un comportamento così drastico. Col cattivo visibile la Brennan ha cercato di mettere sempre in evidenza la sua ossessione/follia, dandogli delle grandi abilità ma facendo venir fuori, un uomo che non si riesce veramente a capire quello che desiderava davvero fino alla fine, dove il personaggio viene definito meglio anche nei suoi progetti. Qualcosa in più poteva essere fatto per la caratterizzazione dei comprimari. Bene la parte di azione presente nel libro. Voto: 7,5

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