martedì 5 agosto 2014

RECENSIONE – Sensuali tentazioni sull’Orient Express di Fabiola D’Amico

Anais è una scrittrice di libri erotici. Anzi, ne ha scritto solo uno, ma di grande successo. Ed ora è alla prese con la malattia di tutti gli scrittori. Quella dellapagina bianca. Non riesce più a scrivere nulla, ha perso la sua musa ispiratrice e ha l’editore che la sta pressando. Ma le idee non vengono, forse perché lei non ha mai avuto una storia come quella raccontata nel suo best seller? Forse. Anche se le sue amiche di sempre, la sua coinquilina Christine e Hanna l’altra amica d’infanzia la sostengono, lei sai che dovrebbe fare qualcosa per cambiare la sua situazione. Cambiare aria, fare qualcosa di sconvolgente, anche per dimenticare la storia non proprio edificante avuta con il suo ex. Già il suo ex. Spacciatosi per un grande broker aveva rubato i soldi dei suoi familiari e di svariati amici, prendendola in giro per tutto il tempo. Non era altro che un truffatore a livello internazionale. Da quella storia infame era comunque nato il suo successo e i tanti soldi che continuavano a pioverle addosso da quando lo aveva pubblicato. Per questo Anais si decide a fare una pazzia. Contatta un’agenzia di gigolò. Ne sceglierà uno da portare con sé sull’Orient-Express, tutto a sue spese. Ma lui dovrà farle vivere un sogno, un sogno che potrà riportare su carta e dare in pasto al suo affamato editore. Nonostante le sue amiche la sconsiglino a fare un passo del genere la aiutano ad organizzare il tutto. Anais, guarda caso, sceglierà proprio l’unico che non è un vero gigolò, ma un sostituto. Un bel moro spagnolo, Santiago Montoya Ramirez, ricco come creso, ma in litigio con papà, ha bisogno di soldi per pagarsi un corso al Royal Theatre di Londra. Perché non accettare questo viaggio, godersi la cosa e farsi anche pagare? Ma no, non può essere. E allora tra un vagone e una camera d’albergo, tra una città romantica e l’altra, tra un amplesso e l’altro, avremo anche il giallo ispirato alla Christie con un furto di gioielli, e il lieto fine, come sempre scopereccio. Voto: 5,5 (l’idea dell’Orient-Express non mi è dispiaciuta).

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