martedì 5 agosto 2014

RECENSIONE – Virgin River. Le stagioni di Virgin River di Robyn Carr

La protagonista di questo episodio breve della serie è Marcie Sullivan. Marcie ha da poco perso suo marito dopo che quest’ultimo ha vissuto due anni di calvario in coma dopo essere stato ferito in Afghanistan. Marci ha bisogno di incontrare il migliore amico di suo marito. Un amico che per un po’ le è stato molto vicino, ma che poi non ha più visto. Ha bisogno di un confidente, di qualcuno che possa capirla e starle accanto, soprattutto ora che si sta avvicinando il Natale. Ma di Ian non si ha nessuna notizia, solo che si è trasformato in un eremita. Dopo varie peripezie Marcie riesce a rintracciarlo nei pressi di Virgin River, in un bosco isolato e non è che reagisca molto bene nel vederla alla sua porta. Ian è aggressivo e non ha certo buone maniere, ma Marcie non si scoraggia e una notte si apposta in macchina, fuori dalla sua porta, nonostante si preannunci la tempesta di neve del secolo. Sarà proprio la tempesta ad unirli perché Marcie si ammalerà e avrà bisogno di tutte le cure possibili per rimettersi in sesto. E sarà proprio la tempesta a far sciogliere il ghiaccio intorno al cuore di Ian, che non può certo rifiutare il suo aiuto ad una donna indifesa. Riusciranno insieme a trovare l’armonia perduta, nonostante i rispettivi imbarazzi per essere l’ex moglie e l’ex migliore amico. I soliti personaggi di Virgin River, saranno presenti, anche se in modo molto, ma molto minore degli altri romanzi del filone. Sembra un libro un po’ a se stante. Per le innamorate del genere. Voto: 6-

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