martedì 5 agosto 2014

RECENSIONE – Virgin River. Sognare a Virgin River di Robyn Carr

Di ritorno a Virgin River. La protagonista stavolta viene da fuori. Ne abbiamo già sentito parlare diverse volte perché suo zio Walt, un generale in pensione, e padre di Tom e Vanessa vive lì. Shelby McItyre, dopo la morte di sua madre sta cercando di riappropriarsi della propria vita, passata al suo fianco. Ma ora è giunto il momento di pensare un po’ a se stessa, di voltare pagina, così decide di trasferirsi per un po’ a Virgin River, dai suoi altri affetti familiari suo zio Walt e i suoi cugini Vanessa e Tom per poi andarsene un po’ a zonzo per il mondo e forse riprendere a studiare. Ma lì, nel paese dell’amore, incontra l’affascinante Luke Riordan, elicotterista, anche lui esiliatosi volontariamente a Virgin River causa pene d’amore. Tra i due scoppia immancabilmente una forte attrazione. Però lui, a fronte delle pene d’amore appena passate, non ha per niente voglia di una storia definitiva, di un legame duraturo, mentre Shelby all’inizio sembra stare al gioco, finché non s’innamora dei Luke. Amore con la A maiuscola. Tra una corsa a cavallo, un salvataggio di un burrone, un amico un po’ speciale, e dei cottage da ricostruire, nasce e cresce la storia tra i due, sempre contornata dai vecchi personaggi di Virgin River, che mano a mano stanno ripopolando la piccolissima cittadina di uomini e bambini. Per le amanti del genere. Voto: 6-

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