martedì 16 dicembre 2014

RECENSIONE – Vittime del peccato di Brenda Joyce



New York, 1902. Anche in quei tempi la città era tutt’altro che tranquilla. Il romanzo si apre, infatti, con la scoperta di un omicidio. Una giovane donna è morta con il collo tagliato. Il modus operandi fa pensare ad un serial killer, Il Coltello, che finora si era limitato a ferire, ma ora ha valicato quel limite. A condurre le indagini c’è il commissario di polizia Rick Bragg coadiuvato dall’investigatrice privata, ed ex fidanzata, Francesca Cahill. I sospetti che i due hanno nell’indagare spaziano tra ex mariti, fidanzati e pretendenti. Il Coltello è ovviamente qualcuno che odia le donne, soprattutto se irlandesi, rosse di capelli e che abbiano avuto un matrimonio finito male. Presa dall’indagine Francesca coinvolgerà gli uomini della sua vita. L’attuale fidanzato il magnate Colder Hart, nonché fratellastro dell’ex fidanzato e commissario Rick Bragg. Come prassi vuole, (non c’è dato di sapere perché) i due si odiano a morte. Questo sarà spesso causa di scontri tra la ragazza e il suo attuale fidanzato che pensa sia ancora innamorata del fratellastro e soffre di gelosia acuta. Colder ha un passato non proprio limpido. E’ stato fino ad allora un libertino incallito e la famiglia di Francesca non vede di buon occhio questo fidanzamento, arrivando addirittura a cercare di impedirlo. I guai di Francesca però, non sono solo a livello sentimentale. Il killer le ha lanciato una sfida, perché anche lei è vista come una donna di facili costumi ed una traditrice e la sua stessa vita verrà messa a rischio. Riuscirà Francesca con la sua solita caparbia ostinatezza a salvare un’altra ragazza dalla morsa del Coltello, a salvare se stessa e il suo fidanzamento e a ricomporre il matrimonio del suo ex con sua moglie? Romanzetto banale, senza pretese. Anzi… si nota soprattutto che la casa editrice ha dimentica di pubblicare le storie precedenti, visto i continui (e fastidiosi) riferimenti che l’autrice ne fa nella storia. Si può tranquillamente evitare di leggerlo. Voto: 4

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