martedì 26 settembre 2017

RECENSIONE – La terra dei lupi di Sarah Hall



Rachel è una ricercatrice. Lavora con i lupi. É da molti anni che ha lasciato la sua casa e soprattutto la sua disastrata famiglia, se così si può chiamare. Un ricco nobile inglese le offre però un’opportunità per tornare a casa, avere un progetto di ricerca tutto suo e anche l’opportunità, forse, di riallacciare qualche tipo di rapporto con sua madre e suo fratello, con il padre no, non si sa chi sia, non l’ha mai saputo. Il progetto che il ricco mecenate le propone è la reintroduzione del lupo grigio in Inghilterra, con parecchi soldi a disposizione. Rachel ha dei dubbi, ma alla fine accetta, la possibilità di avere un progetto tutto suo le fa troppo gola. Ma si sa che quando si parla di lupi la gente si spaventa e torna alle solite paure latenti che sopravvivono dall’oscuro Medioevo e oltre: i lupi sono pericolosi, mangiano le bestie e attaccano gli uomini. Quindi Rachel ha il suo bel daffare all’inizio. A preoccuparla non è solo la riuscita del progetto ma anche altre problematiche. Ci sono gli irruenti contestatori che sostano davanti al cancello della proprietà che manifestano le loro paure, varie e-mail di minacce che appaiono molto concrete e la stranezza del mecenate del progetto, che sicuramente ha qualcosa da nascondere. Rachel ha anche un altro problema, grande, molto grande: sta per diventare madre, ma non ha né marito, né un compagno. Il figlio è frutto di una nottata alcolica di addio. E poi tornare a casa … perché casa non vuole dire per forza sentirsi a casa, perché non sempre il luogo che hai conosciuto si presenterà esattamente come lo si è lasciato anni prima. Anzi! Probabilmente lo si troverà decisamente diverso, trasformato e non soltanto nel territorio ma anche nel rapporto con una madre, che ad un certo punto ha preferito abbandonare, piuttosto che soccomberle, ad un fratello minore, che non ha proprio voglia di perdonare quella fuga di un tempo. L’autrice si districa sui vari livelli della storia perfettamente, raccontandola su piani diversi. La storia dei lupi e dello strano rapporto con il mecenate ed il rapporto con i familiari più prossimi della protagonista, fino al rapporto con il figlio non cercato, non voluto, ma non per questo meno amato. Il tutto amalgamato in una storia dove la psicologia dei personaggi la fa da padrone. Belle anche le atmosfere ambientali create ad hoc. Voto: 7

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