Questo
libro è nato dalla fantasia di una ragazzina, figlia d’arte, di una scrittrice
non da poco, e che sicuramente ne ha ereditato i geni. Durante la lettura mi è
capitato di soffermarmi a pensare all’idea che ha avuto per questo romanzo,
molto nuova e molto vecchia al tempo stesso, quello di scrivere una favola. E’
una storia nella storia. E' un libro che parla di una favola, intitolata come il romanzo che abbiamo nelle
nostre mani, “Incantesimo tra le righe” e del suo protagonista, il Principe
Oliviero e dei suoi personaggi. Il suo fido cane Straccio, il suo
cavallo Calzini, la sua mamma la Regina Maurina, la principessa sempre in pericolo
Serafina, il mago buono e pasticcione Orvillo, il cattivo di turno Rapscullio,
e orchi, fate, sirene, draghi e pirati. Tutti i personaggi classici di una
fiaba a lieto fine. Ma, se mentre il libro fosse chiuso i personaggi avessero
una loro vita? E se uno di loro, non uno qualunque, ma
il protagonista si fosse stancato di ripetere all’infinito la stessa storia? E
se riuscisse a contattare una persona che vive nell’Altromondo (quello dei
lettori) e a comunicare con lei e ad esprimerle la sua infelicità? Il lettore è diviso tra
la storia "ufficiale", le sofferenze di Oliviero che vuole di più
della vita che gli è stata data dalla sua "Creatrice" e la storia di Delia una
adolescente alla ricerca di affetto. Tutto ciò è condito dalla simpatia dei personaggi
secondari che, come il principe, non appena il libro si chiude, smettono di
recitare e fanno ciò che vogliono nel loro minuscolo mondo. C'è Straccio, il
cane, che parla liberamente ed è innamorato della principessa che a sua volta è
un po' sciocca e innamorata di Oliviero, c'è il cattivo che non è in realtà
cattivo, insomma tanti personaggi che nascondono agli occhi del lettore le loro
vere inclinazioni. Oliviero è molto più di un personaggio bidimensionale stampato su una
pagina bianca. Come tutto gli altri personaggi, è reale, è vivo ed è consapevole della sua
situazione di attore, costretto a ripetere sempre le stesse battute e le stesse
azioni ogni qualvolta un Lettore decide di leggere il libro e sa di essere bloccato nella
storia per sempre, quando questo viene chiuso.
Quindi
leggiamo due storie diverse. Continuiamo
a leggere quella di Oliviero alternata a quella di Delia la lettrice di favole.
Delia è una ragazzina di quindici anni, un po’ goffa e sfigata, la tipica
adolescente disegnataci dall'immaginario collettivo che si ha delle scuole superiori
americane, che prende in prestito il libro in biblioteca e ci racconta la favola. Pur
vergognandosi di questa sua fissazione, il libro diventa una fissazione, perché
scopre di avere delle affinità con il protagonista della storia, che come lei
non ha il papà (anche se per diversi motivi), che come lei non è coraggioso, ma
è molto intelligente e arguto. Immaginate a questo punto i due che si parlano
sempre dalla pagina 43 del libro. Solo Delia riesce a sentirlo e solo con
Delia, Oliviero riesce a comunicare. Il desiderio del principe è quello di
uscire dalla storia e di vivere nell'Altromondo e quello di Delia di aiutarlo
nell'impresa.
Delia è
un’ottima protagonista, nella quale ci si immedesima senza sforzo e con la
quale ci si sente in sintonia fino alla fine. E’ una ragazza determinata,
intraprendente, dolce e simpatica, con un’irrefrenabile passione per la lettura
e una grande voglia di sognare. Ama la lettura come metodo per sfuggire ad una
vita che le porta continue delusioni, ama aprire un libro e trovare al suo
interno un rifugio sicuro e accogliente dove non ci sono bruschi cambiamenti di
programma.
Lo stile
dell’autrice è semplice e scorrevole e le pagine sono intervallate da
fantastici disegni raffiguranti i protagonisti della “favola”. La storia in sé
può non essere nulla di particolare, ma nel complesso si tratta di una
meravigliosa dichiarazione d’amore alla libertà, alla possibilità di costruire
il futuro con le nostre mani, al raggiungimento dei nostri obiettivi tramite la
forza di volontà. E’ anche un’incantevole storia d’amore, dolcissima,
romantica, innocente e, non meno importante, impossibile. Ma Oliviero e Delia
credono nel lieto fine, ci credono fino alla fine, ed è questa loro ferma
determinazione che riuscirà a sconvolgere una storia in apparenza già scritta.
E’ un
libro ingenuo e brillante al tempo stesso, è romantico, divertente, è
coraggioso e semplice. Nessuna pretesa, nessuna aspettativa: solo la voglia di
raccontare una fiaba. E’ un libro di evasione per eccellenza, che ti conduce in
un mondo dove i desideri si avverano e il lieto fine esiste per tutti.
Consiglio:
adatto per un pubblico dai 13 ai 16 anni.
Voto: 7,5
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