martedì 26 gennaio 2016

RECENSIONE – Due biglietti per la felicità di Caroline Vermalle.



La Vermalle scrive storie semplici, quasi banali. Storie leggere d’amore. Però sono  carine, perché qulche spunto di originalità c’è. Ha delle trovate particolari e quindi le storie risultano godibili. Si leggono con facilità e scorrono via veloci e di solito non superano le 300 pagine. Quindi in una giornata di relax ce la si può fare. Come in “La felicità delle piccole cose” anche questo è un romanzo che affronta l’amore con leggerezza. I protagonisti della storia sono la famosa violoncellista Rose, e Antoine un uomo che nonostante i trent’anni non ha ancora deciso cosa fare della sua vita. E’ bravissimo ad aggiustare le cose, ma questo cosa può servirgli? I due si conoscono da quando erano bambini. Rose andava in vacanza a Villerude-sur-Mer  ogni estate, a trovare i suoi nonni. Antoine abita lì da sempre. Un paese Villerude vivo d’estate e morto d’inverno. I due si incontrano di nuovo dopo anni, ma lei non lo riconosce, mentre lui ancora è legato al ricordo della bambina dai capelli rossi che gli ha spezzato il cuore. Rose è stanca del successo e desidera la libertà, ha deciso quindi di tornare nella vecchia casa dei nonni per ritrovare quel senso di felicità che nei suoi ricordi erano le vacanze a Villerude. Antoine è un uomo semplice e si accontenta di poco, ha una relazione non seria con Lalie un’antiquaria che le passa tantissime cose rotte da aggiustare, ed è amico di Camille, il proiezionista del vecchio cinema Paradis. Al cinema Paradis vanno solo pochi amanti dei vecchi film in bianco e nero ed è lì che Antoine rivede Rose, mentre sta aggiustando il vecchio proiettore del cinema. Camille è il proiezionista da sempre del cinema che è diventato la sua casa. Da quando è in pensione è l’unica cosa che gli rimane da fare. Ha perso sua moglie Odette che era la luce dei suoi occhi, e a fargli compagnia è rimasto Nobody, un bastardino chiamato così in onore di un personaggio di un vecchio film. Purtroppo il cinema è in rovina, e il comune ha intenzione di vendere la struttura e il terreno ad un privato, per liberarsi delle spese, anzi per ricavarne un profitto. Dopo la morte di Camille e l’apparizione del suo fantasma, Antoine prende a cuore la causa e insieme al Club degli Amici del Paradis s’ingegna per salvare il cinema. Ma per salvarlo c’è bisogno di 70.000 euro che loro non posseggono. Nulla può evitare che il cinema venga demolito e lo sconforto affligge tutti i paesani. Anche la colletta aperta sui social network non sembra portare a nessun frutto. Camille fantasma, apprende di essere rimasto sulla terra e nel cinema Paradis, per un motivo e quale se non quello di aiutare Antoine nella sua storia con Rose e salvare il Cinema Paradis? Il legame tra Rose e Antoine nel frattempo è diventato più saldo; soprattutto dopo che Rose, all’insaputa di Antoine ha venduto il suo amato e prezioso violoncello all’imprenditore poco onesto del luogo, lo stesso che vuole comprare il terreno del cinema. Nessuno dei due ha però il coraggio di rivelare il segreto che attanaglia le loro esistenze e soprattutto quello che si portano dietro dal passato. Due biglietti per la felicità è una lettura romantica, un po’ vecchio stampo. E’ talmente “leggero” che anche il rapporto tra Antoine e Rose, si evolve in maniera a dir poco infantile, per essere una relazione tra due adulti. Consigliato comunque ai romantici old style, con una buona coperta e una tazza di cioccolata a fargli compagnia. Voto: 6,10

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