mercoledì 13 gennaio 2016

RECENSIONE - Gens Arcana di Cecilia Randall

Siamo nella Firenze rinascimentale. La Gens Arcana è una delle più antiche popolazioni che abitano il pianeta terra. Essi e le loro famiglie, sono strettamente collegatie con gli elementi: Aria, Acqua, Terra e Fuoco, che possono controllare tramite la quinta essentia. Chi riesce a farlo è chiamato Arcano. Agli Arcani spetta il compito di bilanciare e preservare gli equilibri: non devono combatterli o dominarli, ma comunicare con loro per proteggere l’umanità e per questo lavorano spesso per la Santa Milizia. Valiano fa parte di una delle più importanti famiglie di Arcani, quella dei Nieri. Ma pur avendo il vincolo della quinta essentia nel sangue, ha rifiutato il suo potere, abbandonando la sua famiglia, per vivere senza costrizioni, in modo semplice. Alla morte del padre Bonconte, eredita il vinculum aetheris, il legame che lo designa come capofamiglia e gli concede l’accesso ai segreti e alle conoscenze della sua stirpe. La morte di suo padre però non è stata un caso, è stato ucciso da suo cugino Folco, che ha preso le redini della sua famiglia, approfittando della giovane età di suo fratello Angelo. Valiano viene accusato da Folco di omicidio e quindi ricercato dai militari e dalla Santa Milizia, una sorta di polizia del papato, di cui fa parte Padre Corso da Viterbo. Tra le persone che lo stanno cercando c’è Manente. Manente non è un uomo normale, ha dentro di se un “succubo” della terra, introdotto in lui da un negromante quando era solo un neonato. E’ molto più forte di un uomo normale, guarisce in fretta e può usufruire dei poteri della Terra. Ma nessuno sa che Manente ha un progetto diverso da quello che Folco, il suo padrone fino a quel momento, ha in mente. Manente vuole liberare il suo corpo dal succubo che lo sta uccidendo e per farlo ha bisogno di Valiano e di Angelo che si trova prigioniero nelle mani di Folco. Folco ha degli incredibili programmi. Si è stancato di essere sottomesso alla Chiesa e vorrebbe portare la Gens Arcana a comandare il mondo. Perché altrimenti avrebbero questi immensi poteri? Ma per poterlo fare ha bisogno di un oggetto rinchiuso nella Domus, una casa protetta dove gli Arcani conservano tutte le cose più preziose della famiglia, che solo il capo famiglia può, con uno strano rito di conoscenza, aprire a suo volere. Folco ha quindi bisogno di Angelo e Valiano per il suo scopo: recuperare un manufatto molto pericoloso, il pentacolo, che gli permetterebbe di controllare delle schiere di elementali che lo renderebbero immensamente forte. L’ambientazione storica, molto curata dall’autrice, si integra perfettamente nella vicenda raccontata. Descritta con molta precisione, ma mai appesantita, la narrazione fa soffermare il lettore sull’avventura offerta nelle sue pagine. La Randall da la possibilità di percorrere le strade della Firenze Rinascimentale, fornendo elementi necessari all’orientamento nella città, indicandoci gli edifici più importanti dell’epoca. Lo scenario è incantevole e lo stile accurato e i personaggi sono ben caratterizzati. Angelo, nonostante la sua giovane età, sedici anni, ha già ben in mente il suo compito di Magister Arcano e se ne prende tutte le responsabilità. Manente, soldato di ventura e succubo, sembra un duro incallito, ma anche se non ha un cuore, ha un’anima. Anche il suo elementale ce l’ha, anche se sembra impossibile. Raramente ci si innamora del personaggio codardo e vile. Valiano in fin dei conti questo è. E’ scappato dalla sua famiglia proprio perché non aveva intenzione alcuna di sottostare al potere arcano e a tutto ciò che ne sarebbe conseguito, pensando solo a se stesso. Ma anche non essendo un eroe, è animato da grandi principi, tanto che sembra veramente reale e credibile. La sua inettitudine lo fa diventare molto simpatico e comunque il suo mettersi, nonostante tutto, alla prova, lo rende forse il più puro di tutti. Bello anche il personaggio di Selvaggia, forte e indipendente, nonostante il periodo storico. Preferisce vestirsi da ragazzo e rubare in strada, piuttosto che prostituirsi come capitava spesso alle ragazze orfane dell’epoca. Il cattivo, Folco, ha veramente tutto per esserlo nel migliore dei modi. E’ viscido, è potente, è astuto e imprevedibile ed è circondato di gente veramente orrenda. Gens Arcana è un ottimo libro per la sua originalità e per la sua ottima scrittura. A chi piace un fantasy non proprio sui generis è consigliato. Voto: 7,5

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