Quattro donne, quattro storie,
tutte in un romanzo. Il giardino degli oleandri è la storia di una Puglia
diversa sicuramente da quella odierna, ma nemmeno tanto. E’ una storia del
periodo della Seconda Guerra Mondiale, di quattro donne uniche e coraggiose. La
storia è raccontata dalla nipote di una di loro. Anita a Carbonifera è
conosciuta da tutti come “La Margiala”. La Margiala è una guaritrice, quasi una
strega; può dare consigli sull’uso di erbe, può togliere il malocchio e aiutare
le partorienti, sa il sesso del nascituro prima che questo venga al mondo, e
calma qualsiasi dolore infantile. Ma in questa storia non è soltanto questo. E’
anche la mamma di Rosetta, Cornelia e Diamante debitamente in ordine di età. Mentre
Rosetta è già in età da marito, Diamante ha soltanto nove anni. Rosetta
somiglia molto a sua mamma, ha lo stesso fisico slanciato, gli stessi occhi che
assumono diverse sfumature di azzurro e lo stesso modo di fare. Cornelia è
quella che si discosta da tutte per immagine. E’ una creatura quasi eterea con
i suoi capelli biondi e la sua bellezza sofisticata, somiglia molto a suo papà,
Agostino detto Valenti (il nome di un attore dell’epoca). Diamante, che ci racconta la storia, è la
ribelle, come la sua capigliatura fatta di folti riccioli castani. Gli occhi
neri come la pece, e il suo aspetto
grassoccio e da maschiaccio, fanno pensare che sarà lei a prendere in eredità i
poteri della Margiala. Ma Diamante vive in un mondo tutto suo. Non le piacciono
le regole prestabilite, soprattutto quelle che la Margiala le impone e invidia
gli uomini perché possono fare ciò che vogliono. Vede sua madre come una
persona fredda e priva di sentimenti e
non riesce a carpirne la vera natura. Tra di loro è un po’ un odio e amore.
Diamante viene a contatto con la morte molto presto. Le sventure che segneranno
la sua esistenza sono due, la perdita del suo amico Pietro e quella del suo
papà. Queste due morti la faranno crescere all’improvviso. Crescerà Diamante,
sotto il dispotismo di sua madre, contravvenendo sempre a qualche regola,
sfidandola. Decide di non volersi sposare mai, perché vorrebbe essere come un
uomo, padrona della sua vita. Ma una volta cresciuta, anche lei troverà l’amore,
e tutto quello che il sentimento comporta. Questo amore cambierà, per una serie
di eventi, la sua vita per sempre. Bellissimo questo affresco di Puglia narrato
con maestria da Rosa Ventrella. Ti fa emozionare, tra scorci di paesaggi,
colori e profumi di cucina, storie passate di un mondo che non c’è più. Bellissimi
i personaggi descritti abilmente sia caratterialmente che fisicamente
soprattutto Diamante e la Margiala, che
hanno un carisma straordinario. Belli i personaggi di contorno, come le varie “comari”
del paese, gli altri figli della Margiala Giuseppe e Francesco, suo marito
Agostino e Antonio, che sarà fondamentale, nel bene e nel male, nella vita di
Diamante. Voto: 7,5
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