Non
è detto che tutti si debba per forza amare il Natale e Corina Bomann ci
racconta la storia di Anna, una giovane studentessa in lettere, aspirante
scrittrice. Anna odia il Natale e tutto quello che ne consegue. Dai canti
natalizi, agli odori dei dolci, alla fretta per accaparrarsi l’ultimo regalo,
alla gente stressata che corre come impazzita. Lei effettivamente non sa perché
odia il Natale e preferisca farsi un bel viaggio in luoghi caldi e assolati,
invece di passarlo con la famiglia nella fredda e innevata Germania, ma piano
piano ne verremo a sapere di più. Il libro è un po’ un on-the-road, visto che
si svolgerà quasi completamente per le strade e le ferrovie tedesche. La nostra
eroina dovrà raggiungere la sua famiglia a Berlino partendo da Lipsia, città
dove studia. Dopo aver salutato la sua vecchia amica dove lavora, Anna parte
alla volta di Berlino. La sua famiglia, sua madre e il suo fratellino abitano
lì, insieme al suo patrigno che lei non sopporta proprio. Ma questa volta l’ha
promesso a Jonathan e quindi deve andare per forza e cercare di accettare il
patrigno almeno per questo Natale. Peccato che però Anna si addormenti sul
treno, cullata dal dondolio e dal caldo nel vagone, facendo dei sogni
stranissimi, e finisca molto lontana dalla sua destinazione originaria, in una
cittadina sconosciuta, sepolta da una tormenta di neve e per di più con il
telefono scarico, senza caricabatterie e con pochissimi soldi in tasca e sulla
carta di credito. Da qui comincia la sua avventura. Miracolosamente riesce a
trovare un passaggio da uno spazzaneve che l’accompagna fino ad uno certo
punto, poi il compagno di quel momento la lascia ad un suo collega che provvede
ad accompagnarla in un paesino ad un’ora di macchina da Berlino. In un
autogrill sulla strada, dove lo ha lasciata l’ultimo spazzaneve, riesce a farsi
dare un passaggio da un ragazzo, molto strano e particolare, ma decisamente
tranquillo. Il problema è che la sua macchina fa degli strani rumori, il
ragazzo non è per niente moderno (non ha un cellulare) e che quindi, quando
questa li lascerà appiedati, lei non potrà fare altro che camminare sul ciglio
dell’autostrarda, con il morale a terra fino ad una stazione di servizio dal
nome non proprio rassicurante “In the middle of nowhere”. Nonostante si maledica
per non aver passato il suo solito natale al caldo, e tremendamente preoccupata
perché non ricorda a memoria il telefono di casa, visto che il suo cellulare è
morto, e non può avvertire del ritardo, fa degli incontri anche divertenti, che
la rincuorano un po’. Nella famosa stazione di servizio, incontra tre
vecchiette terribili, che sono state dimenticate dal bus della casa di riposo
dopo una gita sgradevolissima. Le tre simpatiche nonnine la intrattengono,
offrendole un irish coffee dietro l’altro, finché non crolla addormentata e
continua a sognare cose strane. E nei sogni di Anna scopriremo il perché del
suo odio per il natale, cosa che ricorderà e che le farà capire che non è il
periodo in se che lei odia, ma avvenimenti precedenti avvenuti in un natale
passato, legati all’abbandono da parte di suo padre. E’ un libro semplice,
scorrevole e delle volte anche divertente. Si può leggere tranquillamente in
una giornata vista la brevità. Comunque, dopo aver letto questo libro, quando
ascolterete Last Christmas degli Wham la sentirete con orecchie diverse. Voto:
6,5
Nessun commento:
Posta un commento