venerdì 8 gennaio 2016

RECENSIONE – Un sogno tra i fiocchi di neve di Corina Bomann



Non è detto che tutti si debba per forza amare il Natale e Corina Bomann ci racconta la storia di Anna, una giovane studentessa in lettere, aspirante scrittrice. Anna odia il Natale e tutto quello che ne consegue. Dai canti natalizi, agli odori dei dolci, alla fretta per accaparrarsi l’ultimo regalo, alla gente stressata che corre come impazzita. Lei effettivamente non sa perché odia il Natale e preferisca farsi un bel viaggio in luoghi caldi e assolati, invece di passarlo con la famiglia nella fredda e innevata Germania, ma piano piano ne verremo a sapere di più. Il libro è un po’ un on-the-road, visto che si svolgerà quasi completamente per le strade e le ferrovie tedesche. La nostra eroina dovrà raggiungere la sua famiglia a Berlino partendo da Lipsia, città dove studia. Dopo aver salutato la sua vecchia amica dove lavora, Anna parte alla volta di Berlino. La sua famiglia, sua madre e il suo fratellino abitano lì, insieme al suo patrigno che lei non sopporta proprio. Ma questa volta l’ha promesso a Jonathan e quindi deve andare per forza e cercare di accettare il patrigno almeno per questo Natale. Peccato che però Anna si addormenti sul treno, cullata dal dondolio e dal caldo nel vagone, facendo dei sogni stranissimi, e finisca molto lontana dalla sua destinazione originaria, in una cittadina sconosciuta, sepolta da una tormenta di neve e per di più con il telefono scarico, senza caricabatterie e con pochissimi soldi in tasca e sulla carta di credito. Da qui comincia la sua avventura. Miracolosamente riesce a trovare un passaggio da uno spazzaneve che l’accompagna fino ad uno certo punto, poi il compagno di quel momento la lascia ad un suo collega che provvede ad accompagnarla in un paesino ad un’ora di macchina da Berlino. In un autogrill sulla strada, dove lo ha lasciata l’ultimo spazzaneve, riesce a farsi dare un passaggio da un ragazzo, molto strano e particolare, ma decisamente tranquillo. Il problema è che la sua macchina fa degli strani rumori, il ragazzo non è per niente moderno (non ha un cellulare) e che quindi, quando questa li lascerà appiedati, lei non potrà fare altro che camminare sul ciglio dell’autostrarda, con il morale a terra fino ad una stazione di servizio dal nome non proprio rassicurante “In the middle of nowhere”. Nonostante si maledica per non aver passato il suo solito natale al caldo, e tremendamente preoccupata perché non ricorda a memoria il telefono di casa, visto che il suo cellulare è morto, e non può avvertire del ritardo, fa degli incontri anche divertenti, che la rincuorano un po’. Nella famosa stazione di servizio, incontra tre vecchiette terribili, che sono state dimenticate dal bus della casa di riposo dopo una gita sgradevolissima. Le tre simpatiche nonnine la intrattengono, offrendole un irish coffee dietro l’altro, finché non crolla addormentata e continua a sognare cose strane. E nei sogni di Anna scopriremo il perché del suo odio per il natale, cosa che ricorderà e che le farà capire che non è il periodo in se che lei odia, ma avvenimenti precedenti avvenuti in un natale passato, legati all’abbandono da parte di suo padre. E’ un libro semplice, scorrevole e delle volte anche divertente. Si può leggere tranquillamente in una giornata vista la brevità. Comunque, dopo aver letto questo libro, quando ascolterete Last Christmas degli Wham la sentirete con orecchie diverse. Voto: 6,5

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