venerdì 8 gennaio 2016

RECENSIONE – La ragazza della nebbia di Donato Carrisi



Una ragazzina scompare nel nulla in un paesino dove non succede mai niente. Tutti conoscono tutti e sembra impossibile che qualcuno di loro possa essere il colpevole. A cercare di far luce sull’accaduto viene mandato un super poliziotto, Vogel, reduce, dopo molti successi, da uno scandalo di prove falsificate, che hanno incastrato un uomo innocente, accusandolo di essere il killer che piazzava tubi bomba nei supermercati. E poi ci sono i veri protagonisti della storia. I media, la tv soprattutto. Anna Lou Kastner, questo il nome della scomparsa, è una ragazzina adolescente, devota figlia di genitori devoti, senza grilli per la testa e con nessuna attrattiva. Il super poliziotto esperto fiuta il fatto che può rimetterlo in circolazione e farlo uscire dall’anonimato in cui è piombato dopo il suo passo falso. Lui sa come ci si comporta in questi casi, perché conosce i meccanismi per poter far diventare un crimine un fatto mediatico. Vogel, cercherà di farsi maestro d’orchestra della situazione, facendo in modo che i media, convochino esperti o presunti tali e inneschino dibattiti e tavole rotonde in tv, mettendo il caso sotto la luce dei riflettori. A Vogel nulla importa della vera soluzione del caso, se Anna Lou è morta o è ancora in vita, non fa nulla per cercarla o quanto meno nulla di concreto. L’importante per lui sono le notizie, vere o false che siano, perché: “La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole il mostro … e io le do quello che vuole.” Con questo romanzo Carrisi ha deciso di raccontarci il mondo della cronaca nera italiana. Perché nel nostro paese abbiamo un modo tutto nostro di raccontare i fatti di inaudita violenza. In Italia ormai sono i media a farla da padrone nel raccontarci i fatti di cronaca nera e sono i veri protagonisti, tanto da influenzare i soggetti stessi del crimine. Creano e disfano con l’unico scopo di creare degli stati emozionali in chi segue la storia, attraverso le loro immagini e le loro parole, dividendoli in colpevolisti ed innocentisti a garanzia dell’audience. La storia di Anna Lou diventa paradossale tanto che lo stesso Vogel, con il suo cinismo ci spiega che, se l’opinione pubblica decide di accendere la luce su un caso si avranno anche le risorse finanziarie per svolgere le indagini necessarie a trovare un colpevole. Bellissimo romanzo, molto attuale. Come al solito Carrisi non delude, anzi, ci regala un vero giallo. Diverso sicuramente dagli altri due filoni scritti precedentemente. Scorrevole, di facile lettura e con sorpresa. Voto: 8,5

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