lunedì 18 luglio 2016

RECENSIONE – La via del male di Robert Galbraith



Ho decisamente atteso l’uscita di questo libro con molta impazienza. La “Zia” Rowling mi ha fatto appassionare immediatamente alla storia di Cormoran Strike e della sua socia Robin Ellacot, tanto che comprai il primo libro senza sapere che tale Robert Galbraith fosse il suo pseudonimo. Ma tant’è … Avevamo lasciato i nostri eroi con la risoluzione del caso Quine, che come dopo quello di Lula Laundry ha fruttato loro una buona pubblicità e altro lavoro per l’agenzia investigativa. Robin, oltre al lavoro per l’agenzia è alle prese anche con i preparativi del suo matrimoni con Matthew. In tutto questo bailamme Robin si ritrova a ritirare un pacco a suo nome, ma è un macabro regalo quello che trova: la gamba amputata di una donna. La gamba è la stessa di Cormoran, la destra ed è amputata allo stesso punto. In team con il commissario Wardle, l’unico nella polizia criminale che rispetta Strike e tiene molto in conto i suoi punti di vista, cominciano le indagini sul perché di questo macabro regalo. Secondo Strike sono quattro le persone che potrebbero avergli mandato quell’avvertimento, hanno tutti con lui un conto in sospeso dal passato. Robin e Cormoran, cominciano la loro indagine parallela. Sanno che l’assassino conosce Strike molto bene. Viene coinvolto nelle indagini anche Shanker, amico di vecchia data e informatore di Cormoran da lungo tempo. In questo capitolo scopriremo molto sul passato dei nostri protagonisti. Qualche segreto verrà svelato da entrambi, sempre molto restii a parlare di loro, quasi che il farlo potesse minare il rapporto che i due hanno costruito. Ma gli omicidi purtroppo continuano e non si fermano certo per i problemi personali dei due investigatori. La trama creata dalla Rowling è certamente più complessa dei precedenti capitoli. Quattro presunti colpevoli, quattro diverse piste da seguire. Oltre ai normali dialoghi, in questo volume troviamo anche la possibilità di leggere anche i pensieri dell’assassino a cui la Rowling dedica capitoli a se stanti. Questi potrebbero dare dei suggerimenti al lettore per svelare la sua identità, ma per me hanno un senso inverso, sviano l’attenzione del lettore. Capiremo, se mai ce ne fosse stato bisogno, che tra Cormoran e Robin non c’è solo un rapporto professionale, ma molto di più, anche se loro rifuggono questo “più”. Soprattutto perché Robin sta per convolare a nozze con il suo storico fidanzato, che come il lettori della saga sanno, odia spassionatamente Strike, e Strike a sua volta, sta frequentando una bellissima donna. Come sempre “zia” Rowling ci porta a passeggio per le vie di Londra, descrivendoci minuziosamente la città e i luoghi che ci rappresenta. In questo capitolo della saga la Rowling ha dato più spazio a Robin che a Strike, elevandola a ruolo di protagonista invece che di spalla. Come al solito i romanzi della Rowling sono scritti divinamente, con maestria e perfezione. La trama si intreccia perfettamente con la vita dei suoi protagonisti. Una pecca però l’ho trovata … una faticaccia per me che conosco poco l’inglese andarmi a leggere tutte le note di traduzioni dei capoversi dei capitoli, non poteva metterle direttamente sotto? Facevano perdere tempo e concentrazione. E comunque, non so voi, ma io l’assassino lo avevo azzeccato. Voto: 8,5

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