martedì 12 luglio 2016

RECENSIONE – Non è la fine del mondo di Alessia Gazzola



Nuova serie per la creatrice della divertente specializzanda in medicina legale Alice Allevi. Emma De Tessent  non è una specializzanda, bensì una stagista. Anzi, una Tenace Stagista. Lavora presso la filiale italiana della casa di produzione cinematografica Fairmont Holding, con un salario decisamente al di sotto della normalità e con nessuna prospettiva di carriera. Il premio per il suo lavoro, è ogni anno il rinnovo ad un livello adeguato del suo contratto di lavoro, e lei è sempre lì in attesa che accada il miracolo. Ma partiamo dall’inizio. Emma è una romantica fatta e finita, guarda caso porta il nome di una delle eroine della Austen. Legge solo ed esclusivamente romanzi del periodo regency, e aspetta con ansia le uscite in edicola. Ha il sogno di comperare un villino romantico con glicine incluso, che è abbandonato e sembra aspettare solo lei. Per ora è single e condivide l’appartamento con sua madre vedova, e non disdegna di occuparsi delle Nipoti, figlie di sua sorella Arabella, soprattutto perché adora intromettersi nella vita dell’Orrido Cognato, che la tradisce. Perché lei è stata l’amante di un uomo sposato e non ne va certo fiera. Non è una che si lascia vincere facilmente, vorrebbe diventare una donna di successo, è attiva e convinta di quello che fa. E’ alla ricerca di qualcosa che la faccia crescere professionalmente, e l’avrebbe veramente l’asso nella manica, ma è un tipo molto, molto restio. Il suo “asso” è lo scrittore di successo giappo-italiano Tameyashi Tessai, a cui tutti propongono di fare un film su uno dei suoi libri di maggior successo; ma lui, scottato da un precedente fiasco, non ci tiene proprio a venderne i diritti al migliore offerente, anche a costo di rinunciare a tantissimi soldi. Emma cerca in tutti i modi di portarlo dalla sua parte, passa con lui tanto tempo, parlando di tutto tranne che del film, ma prima che possa effettivamente concludere qualcosa viene licenziata in tronco, sorpassata perfino da quella cretina della sua collega, che le ha fatto grandemente le scarpe, essendo la fidanzata di un conoscente del capo. Quindi la tenace stagista è costretta in qualche modo a rifarsi una vita, e dopo un colloquio alquanto brutale con il capo produzione di un’altra casa cinematografica, Pietro Scalzi, finisce, per sbaglio in un atelier che produce abiti finissimi per bambini. Tutti confezionati a mano dalla proprietaria, Vittoria. Il lavoro da imparare e la compagnia dell’anziana signora, che le racconta la sua vita, soprattutto i suoi sbagli di gioventù, la riportano a galla. Grazie al vecchio levriero della signora, Arturo, sofferente di flatulenza, che ogni tanto accompagna a fare una passeggiata, viene a sapere che Pietro Scalzi è il figlio di Vittoria. In qualche modo riesce ad essere assunta dalla Casa Cinematografica di Pietro Scalzi, e in fondo in fondo, nonostante lui sia burbero e perfettino, il lavoro alle sue dipendenze le piace, e il contratto che ha non è niente male finalmente, e soprattutto si occupa di cinema veramente d’autore. Ma non è solo il lavoro a piacergli, anche il Produttore, come lo chiama lei è un uomo affascinante. Ma di punto in bianco tutto sembra cambiare di nuovo ed Emma è costretta di nuovo a scegliere. Pietro Scalzi viene fatto fuori dalla compagnia. A fargli le scarpe è la sua ex fidanzata, ora moglie del Capo e a lei, donna di fiducia del vecchio produttore, viene proposto di andare oltre manica a New York. Il sogno romantico sembra quindi concludersi qui, con Emma a 10.000 Km di distanza e con Pietro Scalzi, che non si sa dove sia andato a finire … ma libri del genere non possono concludersi senza un lieto fine … Molto, molto carino. Differente dai romanzi con protagonista la Allevi. Emma, a differenza di Alice, è determinata a raggiungere il suo obiettivo, la sua indipendenza. E’ romantica all’inverosimile, cosa che Alice non è. Il romanzo ha una scrittura scorrevole, è divertente e alla fine conquista. Aspettiamo, quindi, nuove avventure anche di Emma, sicuri che la Gazzola non ci tradirà. Voto: 7+

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