Nuova serie per la creatrice
della divertente specializzanda in medicina legale Alice Allevi. Emma De
Tessent non è una specializzanda, bensì
una stagista. Anzi, una Tenace Stagista. Lavora presso la filiale italiana
della casa di produzione cinematografica Fairmont Holding, con un salario
decisamente al di sotto della normalità e con nessuna prospettiva di carriera.
Il premio per il suo lavoro, è ogni anno il rinnovo ad un livello adeguato del
suo contratto di lavoro, e lei è sempre lì in attesa che accada il miracolo. Ma
partiamo dall’inizio. Emma è una romantica fatta e finita, guarda caso porta il
nome di una delle eroine della Austen. Legge solo ed esclusivamente romanzi del
periodo regency, e aspetta con ansia le uscite in edicola. Ha il sogno di
comperare un villino romantico con glicine incluso, che è abbandonato e sembra
aspettare solo lei. Per ora è single e condivide l’appartamento con sua madre
vedova, e non disdegna di occuparsi delle Nipoti, figlie di sua sorella
Arabella, soprattutto perché adora intromettersi nella vita dell’Orrido
Cognato, che la tradisce. Perché lei è stata l’amante di un uomo sposato e non
ne va certo fiera. Non è una che si lascia vincere facilmente, vorrebbe
diventare una donna di successo, è attiva e convinta di quello che fa. E’ alla
ricerca di qualcosa che la faccia crescere professionalmente, e l’avrebbe
veramente l’asso nella manica, ma è un tipo molto, molto restio. Il suo “asso”
è lo scrittore di successo giappo-italiano Tameyashi Tessai, a cui tutti
propongono di fare un film su uno dei suoi libri di maggior successo; ma lui,
scottato da un precedente fiasco, non ci tiene proprio a venderne i diritti al
migliore offerente, anche a costo di rinunciare a tantissimi soldi. Emma cerca
in tutti i modi di portarlo dalla sua parte, passa con lui tanto tempo,
parlando di tutto tranne che del film, ma prima che possa effettivamente
concludere qualcosa viene licenziata in tronco, sorpassata perfino da quella
cretina della sua collega, che le ha fatto grandemente le scarpe, essendo la
fidanzata di un conoscente del capo. Quindi la tenace stagista è costretta in
qualche modo a rifarsi una vita, e dopo un colloquio alquanto brutale con il
capo produzione di un’altra casa cinematografica, Pietro Scalzi, finisce, per
sbaglio in un atelier che produce abiti finissimi per bambini. Tutti
confezionati a mano dalla proprietaria, Vittoria. Il lavoro da imparare e la
compagnia dell’anziana signora, che le racconta la sua vita, soprattutto i suoi
sbagli di gioventù, la riportano a galla. Grazie al vecchio levriero della
signora, Arturo, sofferente di flatulenza, che ogni tanto accompagna a fare una
passeggiata, viene a sapere che Pietro Scalzi è il figlio di Vittoria. In
qualche modo riesce ad essere assunta dalla Casa Cinematografica di Pietro
Scalzi, e in fondo in fondo, nonostante lui sia burbero e perfettino, il lavoro
alle sue dipendenze le piace, e il contratto che ha non è niente male
finalmente, e soprattutto si occupa di cinema veramente d’autore. Ma non è solo
il lavoro a piacergli, anche il Produttore, come lo chiama lei è un uomo
affascinante. Ma di punto in bianco tutto sembra cambiare di nuovo ed Emma è
costretta di nuovo a scegliere. Pietro Scalzi viene fatto fuori dalla compagnia.
A fargli le scarpe è la sua ex fidanzata, ora moglie del Capo e a lei, donna di
fiducia del vecchio produttore, viene proposto di andare oltre manica a New
York. Il sogno romantico sembra quindi concludersi qui, con Emma a 10.000 Km di
distanza e con Pietro Scalzi, che non si sa dove sia andato a finire … ma libri
del genere non possono concludersi senza un lieto fine … Molto, molto carino.
Differente dai romanzi con protagonista la Allevi. Emma, a differenza di Alice,
è determinata a raggiungere il suo obiettivo, la sua indipendenza. E’ romantica
all’inverosimile, cosa che Alice non è. Il romanzo ha una scrittura scorrevole,
è divertente e alla fine conquista. Aspettiamo, quindi, nuove avventure anche
di Emma, sicuri che la Gazzola non ci tradirà. Voto: 7+
Nessun commento:
Posta un commento