giovedì 14 luglio 2016

RECENSIONE – Wolf Hall di Hilary Mantel



Inghilterra, 1533. Il trono inglese non ha un erede. Se il re morisse senza erede maschio sarebbe un disastro colossale e potrebbe sprofondare il Paese in una sanguinosa guerra civile. Re Enrico VIII è sposato da vent’anni con Caterina D’Aragona che le ha dato solo una figlia femmina, Mary, ma non può più avere figli. Invaghitosi di Anna Bolena, giovane e fresca, proveniente dalla corte francese di Francesco I, la vuole a tutti i costi sposare, e poter considerare eredi effettivi i figli che potrebbe da lei avere. Per liberarsi del legame con Caterina, Enrico VIII deve trovare il modo di annullare il suo matrimonio. La scusa è quella che Caterina è stata per tre mesi la moglie di suo fratello Arturo, ex principe di Galles, primo erede al trono di Enrico VII, ma morto giovanissimo di febbre, e che Enrico avrebbe vissuto per vent’anni un amore incestuoso, perché all’epoca, la moglie di un fratello andava considerata come una sorella, e il Levitico riportava che non ci si poteva sposare tra fratelli, tanto che per sposarla aveva dovuto chiedere una dispensa papale. La storia la conosciamo tutti o quasi, ma la Mantel è stata brava a considerare Enrico VIII solo un co-protagonista di questo libro e puntare tutto sul personaggio di Thomas Cromwell. Thomas Cromwell è passato alla storia come un uomo crudele, un arrampicatore sociale, pronto a tutto pur di fare carriera. Ma la Mantel ribalta la storia e lo descrive come un abile imprenditore che si è costruito da sé, dotato di una grande testa e di molta autodisciplina. Come un padre, un marito e un fratello, deciso a ribaltare le sorti della sua infanzia vissuta in povertà, e offrire alla sua famiglia, quello che  lui non ha mai avuto, sicurezza e benessere. E’ un uomo del cardinale Wolsey, Lord Cancelliere d’Inghilterra, figlio di un fabbro che basandosi sulle sue sole capacità, ha forgiato il suo destino, influendo sulla storia d’Inghilterra. Ovviamente questo è un romanzo, quindi la Mantel ingigantisce forse la grande intelligenza, e i tratti oscuri di questa figura storica, cercando di raccontarci gli eventi storici, inserendoli in una vita privata romanzata. La Mantel ci racconta Cromwell da undicenne ragazzino che prendeva botte a destra e a manca da suo padre ubriacone, fino alla gloria della sua elezione a Lord Cancelliere. Una persona di cui Enrico VIII non riusciva a fare a meno, tanto da elevarlo, da quell’umile persona che era, ad un incarico di tutto prestigio. Ci racconta, romanzandola, della vita di Cromwell nella sua magione di Austin Friars, del microcosmo da lui creato con la sua famiglia, con le sue amicizie, e perché no, anche con i suoi nemici. Ci parla dei grandi temi politici, economici e religiosi del periodo Tudor, trattati attraverso la vita quotidiana del protagonista. L’uso da parte della Mantel della prima persona, porta ad abbattere le barriere temporali che separano il lettore contemporaneo dall’epoca storica. Il lettore partecipa nella storia che il protagonista vive, alle sue certezze, alle sue domande. Scopriremo il carattere molto volubile di Enrico VIII, alle volte gagliardo, alle volte impaurito. Un’Anna Bolena acida e petulante, che sapeva come portare il Re dalla sua parte. Conosceremo una Maria Bolena, sorella di Anna, usata come suo punta spilli, e usata anche da Re Enrico come sua sostituta, che qui si dice anche madre di due suoi bastardi mai riconosciuti. Parteciperemo agli intrighi di corte messi in atto dalla famiglia Bolena/Howard, per far si che il matrimonio tra Anna e Re Enrico si svolga a tutti i costi, e le mosse e gli studi di Cromwell per rendere legge la riforma protestante della Chiesa d’Inghilterra. Lo vedremo scontrarsi con Tommaso Moro, che qui ci viene indicato come uno spregiudicato difensore della supremazia della Chiesa di Roma che appoggiava indefessamente il Papato. Ma al di là del personaggio storico, è più il Cromwell privato che conquista il lettore. Il padre, il marito, quello che si ricaricava in presenza della sua famiglia allargata, con i suoi capisaldi, i lontani parenti e tutti i pupilli adottati nell’arco della sua vita. La quotidianità, le passioni dell’uomo che ha lasciato un’impronta nella storia, indelebile ancora oggi. Consigliato a chi ama il romanzo storico. Voto: 7,5

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