Inghilterra, 1533. Il trono
inglese non ha un erede. Se il re morisse senza erede maschio sarebbe un
disastro colossale e potrebbe sprofondare il Paese in una sanguinosa guerra
civile. Re Enrico VIII è sposato da vent’anni con Caterina D’Aragona che le ha
dato solo una figlia femmina, Mary, ma non può più avere figli. Invaghitosi di
Anna Bolena, giovane e fresca, proveniente dalla corte francese di Francesco I,
la vuole a tutti i costi sposare, e poter considerare eredi effettivi i figli
che potrebbe da lei avere. Per liberarsi del legame con Caterina, Enrico VIII
deve trovare il modo di annullare il suo matrimonio. La scusa è quella che
Caterina è stata per tre mesi la moglie di suo fratello Arturo, ex principe di Galles,
primo erede al trono di Enrico VII, ma morto giovanissimo di febbre, e che
Enrico avrebbe vissuto per vent’anni un amore incestuoso, perché all’epoca, la
moglie di un fratello andava considerata come una sorella, e il Levitico
riportava che non ci si poteva sposare tra fratelli, tanto che per sposarla
aveva dovuto chiedere una dispensa papale. La storia la conosciamo tutti o quasi, ma la Mantel è stata
brava a considerare Enrico VIII solo un co-protagonista di questo libro e
puntare tutto sul personaggio di Thomas Cromwell. Thomas Cromwell è passato
alla storia come un uomo crudele, un arrampicatore sociale, pronto a tutto pur
di fare carriera. Ma la Mantel ribalta la storia e lo descrive come un abile
imprenditore che si è costruito da sé, dotato di una grande testa e di molta
autodisciplina. Come un padre, un marito e un fratello, deciso a ribaltare le
sorti della sua infanzia vissuta in povertà, e offrire alla sua famiglia,
quello che lui non ha mai avuto, sicurezza
e benessere. E’ un uomo del cardinale Wolsey, Lord Cancelliere d’Inghilterra,
figlio di un fabbro che basandosi sulle sue sole capacità, ha forgiato il suo
destino, influendo sulla storia d’Inghilterra. Ovviamente questo è un romanzo,
quindi la Mantel ingigantisce forse la grande intelligenza, e i tratti oscuri
di questa figura storica, cercando di raccontarci gli eventi storici,
inserendoli in una vita privata romanzata. La Mantel ci racconta Cromwell da
undicenne ragazzino che prendeva botte a destra e a manca da suo padre
ubriacone, fino alla gloria della sua elezione a Lord Cancelliere. Una persona
di cui Enrico VIII non riusciva a fare a meno, tanto da elevarlo, da
quell’umile persona che era, ad un incarico di tutto prestigio. Ci racconta,
romanzandola, della vita di Cromwell nella sua magione di Austin Friars, del
microcosmo da lui creato con la sua famiglia, con le sue amicizie, e perché no,
anche con i suoi nemici. Ci parla dei grandi temi politici, economici e
religiosi del periodo Tudor, trattati attraverso la vita quotidiana del
protagonista. L’uso da parte della Mantel della prima persona, porta ad
abbattere le barriere temporali che separano il lettore contemporaneo
dall’epoca storica. Il lettore partecipa nella storia che il protagonista vive,
alle sue certezze, alle sue domande. Scopriremo il carattere molto volubile di
Enrico VIII, alle volte gagliardo, alle volte impaurito. Un’Anna Bolena acida e
petulante, che sapeva come portare il Re dalla sua parte. Conosceremo una Maria
Bolena, sorella di Anna, usata come suo punta spilli, e usata anche da Re
Enrico come sua sostituta, che qui si dice anche madre di due suoi bastardi mai
riconosciuti. Parteciperemo agli intrighi di corte messi in atto dalla famiglia
Bolena/Howard, per far si che il matrimonio tra Anna e Re Enrico si svolga a
tutti i costi, e le mosse e gli studi di Cromwell per rendere legge la riforma
protestante della Chiesa d’Inghilterra. Lo vedremo scontrarsi con Tommaso Moro,
che qui ci viene indicato come uno spregiudicato difensore della supremazia
della Chiesa di Roma che appoggiava indefessamente il Papato. Ma al di là del
personaggio storico, è più il Cromwell privato che conquista il lettore. Il
padre, il marito, quello che si ricaricava in presenza della sua famiglia
allargata, con i suoi capisaldi, i lontani parenti e tutti i pupilli adottati
nell’arco della sua vita. La quotidianità, le passioni dell’uomo che ha
lasciato un’impronta nella storia, indelebile ancora oggi. Consigliato a chi ama il romanzo storico. Voto: 7,5
Nessun commento:
Posta un commento