martedì 12 luglio 2016

RECENSIONE – London Underground di Don Winslow



Inizio col dire che io adoro Don Winslow. Anzi, diciamo che lo venero proprio. E’ in assoluto  uno dei miei scrittori preferiti, e si contende il primo posto con altri due o tre. Per me potrebbe rendere interessante anche un elenco del telefono o una lista della spesa, se fosse lui a compilarli, quindi, forse, mi troverete un po’ di parte. Einaudi mi ha fatto un gran regalo, sull’onda del successo del suo ultimo capolavoro, Il Cartello, sta ripubblicando i primi scritti di Winslow. London Underground, infatti è il primo romanzo scritto e pubblicato nel 1991 da Winslow. Una serie composta da cinque romanzi con protagonista l’investigatore privato Neal Carey. Certo, questo libro non è sicuramente all’altezza dei suoi capolavori “Il potere del cane” e del suo seguito “Il Cartello”,  è un concentrato di luoghi comuni su cui vengono basate le storie mistery, ma il personaggio di Neal Carey ha quel “qualcosa” che ci porta ad amarlo immediatamente. Come ho già detto, la storia parte con qualcosa di sicuramente già visto, una giovane teenager scompare, la famiglia ricca e potente la cerca e siccome è una famiglia molto in vista, invece di affidarsi alla polizia, si affida a una sorta di “setta” che lavora sul filo della legalità: gli Amici di Famiglia. Winslow però dopo un breve excursus sul compito che aspetta l’investigatore Carey, ci riporta, con un salto temporale, all’infanzia di quest’ultimo, per farci conoscere le condizioni in cui è stato costretto a vivere prima dell’incontro più fortunato della sua esistenza. Neal è un giovanissimo ladruncolo di undici anni, figlio di una prostituta tossica. Si imbatte inavvertitamente in Joe Graham, a cui ruba il portafogli, tranne poi essere stordito dal suo braccio artificiale. Graham, capisce che il ragazzino gli può comunque essere utile, può andare in posti che per lui sarebbe impossibile raggiungere e comincia ad addestrarlo, con l’approvazione degli Amici di Famiglia. Quest’ultimi sono come una “setta” segreta fondata dalla stirpe dei Kitteredge, potenti banchieri che di generazione in generazione proteggono i loro clienti, ne vegliano i patrimoni ed intervengono se questi ultimi hanno dei problemi da risolvere. Graham insegna a Neal tutto quello che sa, e infatti i primi capitoli del libro ci fanno vedere il piccolo Neal che impara come seguire una persona, come fare una perquisizione in una casa senza farsi scoprire, come vestirsi, come non dare nell’occhio, tutte cose che a ventitré anni lo hanno resto uno dei più esperti e richiesti uomini dell’organizzazione. In realtà Neal, non è che ami il suo lavoro, ma gli permette di frequentare l’università, e forse, se lo lasciassero fare, laurearsi in letteratura inglese del settecento. Ma non può certo rifiutare un incarico, visto che è Graham a chiamarlo. Quindi parte, seppur a malavoglia per Providence, sede dell’organizzazione. La cosa è molto delicata, deve rintracciare Alice Chase, figlia del senatore John Chase, fuggita tre mesi prima e intravista a Londra. Londra è un pagliaio e lui deve trovare Alice, il classico ago. Dopo parecchi tentativi a vuoto, riesce a scovarla. Alice è diventata un oggetto di scambio di una banda di teppisti, più plateali che pericolosi. E’ costretto così ad immergersi nell’ambiente punkeggiante della Londra degli anni novanta, dove tenterà il tutto per strappare Alice e riportarla a casa, un compito che potrebbe risultare difficile anche per chi, come lui, è cresciuto in strada. Non manca il colpo di scena finale, che ci farà apprezzare ancora di più il personaggio di Neal, se in caso ce ne fosse bisogno. London Underground lo si può considerare forse più disimpegnato e leggero in confronto ai capolavori di Winslow, ma in questi libri (questo e quelli che seguiranno), potremmo seguire la crescita dello scrittore e il suo evolversi, con scritti, che poi, lo hanno portato all’eccellenza degli ultimi anni dei suoi ultimi romanzi, come fosse un corso di formazione per noi lettori. Voto: 8

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